FEMINIZED STORIE vol.2

FEMINIZED STORIES vol.2

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lunedì 10 maggio 2021

La vicina di casa - III

Femminilizzazione forzata intro: ...si va in gita, ma dove?

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Una volta sbattuta la porta rimango lì, nella penombra, tremando e singhiozzando; vedo delle ombre che si avvicinano e iniziano a toccarmi. Non ho neanche la forza di reagire, mi metto il cuore in pace, penso già che sia qualcun altro che vuole abusare di me.

Ma invece quelle mani sono morbide, accarezzano, danno conforto; con gli occhi chiusi le lascio assecondare, mi accarezzano la faccia, mi accarezzano le gambe, non cercano altro, solo il contatto fisico.
Apro gli occhi e vedo due figure nell'ombra, sbatto qualche volta le palpebre per focalizzare al meglio e vedo che sono altre due malcapitate come me: vestite da cameriere, con le manette ai polsi e alle caviglie ed una gag ball che le impedisce di parlare. L'unica differenza sta nel loro collare, collegato ad una catena corta, che non le permette di toccarsi ed abbracciarsi, se non strusciandosi le gambe.

Ed invece con me in mezzo possono farlo, ed io rispondo alle loro carezze: non so da quanto tempo sono in quella condizione, ma credo da parecchio; dopo qualche minuto cambio posizione e mi spingo col viso verso la brunetta, lasciando le gambe verso la bionda.
 
Altre carezze delicate, le guance che si strofinano, dei piccoli mugugni di piacere, le lacrime che iniziano a scendere e poi un rumore sordo, la porta che si apre ed un uomo vestito interamente di pelle nera, con una maschera al viso, mi prende per i polsi, mi allontana, mi stringe un collare intorno al collo e poi lo collega con un lucchetto ad un'altra catena corta.

Mi spinge a terra e poi sparisce alla nostra vista, le due iniziano a piagnucolare mentre io cerco di allungarmi per riuscire a raggiungerle, a toccarle di nuovo, ma la distanza è troppa.

Allora desisto e le guardo mentre delicatamente si strusciano i piedi sui polpacci l'una con l'altra. 
 
* * *

Mi sveglio di soprassalto sentendomi tirare per la corda, vengo alzata di peso e trascinata fuori dalla stanza, mentre le mie due amiche si agitano e fanno versi implorando l'aguzzino, forse, di prendere anche loro.

Io sono agitata, non so cosa vogliano farmi, non penso nulla di buono, argomenti confusi mentre i corridoi e le porte spalancate si susseguono, fino ad arrivare ad una cantina, dove sono presenti una decina di uomini seduti su cinque sedie a sinistra e cinque a destra: in mezzo una specie di tavolo, con a fianco un tavolino più piccolo pieno di vari aggeggi.
 
Vengo fatta sdraiare, mi tolgono le manette e mi fissano mani e piedi con delle polsiere e cavigliere facendomi assumere una forma ad X.

Poi le luci si attenuano e si accende un faretto che inonda il mio corpo, facendomi chiudere gli occhi dato l'elevato bagliore.

Sento una voce che dice "ecco il nostro toy-boy dove farete pratica, la prima ora la dedicheremo alla penetrazione anale atta ad allargare lo sfintere".

A queste parole emetto dei mugugni di protesta, agitandomi e cercando di liberarmi inutilmente, mentre il master (lo chiameremo così), mi toglie la maschera e il boccaglio dicendo "voglio sentire bene le tue urla iniziali, che si tramuteranno ben presto in suoni di piacere".

Io protesto, urlando "lasciatemi andare, toglietemi queste cose di dosso!" Ma il master dicendo "OK" Mi penetra con un colpo secco facendomi emettere il primo di tanti urli della serata.

Storie di femminilizzazione forzata, by Vale84cd – 10 maggio 2021

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