FEMINIZED STORIE vol.2

FEMINIZED STORIES vol.2

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lunedì 14 febbraio 2022

La sua femmina

Racconti di femminilizzazione forzata intro : sento che lo desidero...

- Ora va con lui!
- Ma miss!
- Non si discute!

Sono agitata, la prima uscita en-femme fuori dalle quattro mura della casa della mia miss, tubino nero stretto e corto, talmente corto che si vede il pizzo delle autoreggenti, scarpe tacco 15, con cui cammino con un po' di fatica, parrucca castano scuro, trucco leggero ed unghie rosse.


Ero già in panico quando, dopo avermi vestito mi ha detto "andiamo a farci una birra" ed ora, dopo avermi costretta a bere tre Cuba Libre, mi ha consegnato nelle mani del gestore del locale.

Con eleganza mi prende per mano e mi scorta nel retro bottega, mentre le bariste al bancone mi guardano con una faccia che è un mix tra pietà e rassegnazione.

Chiude la porta e si mette davanti a me, affossa le sue mani nelle mie natiche, le massaggia e poi mi stringe a se. Io, che mi sento imbarazzata e tesa a mille, non riesco neanche a dire una singola parola, ma il mio membro diventa duro al contatto e lui lo sente, lo sente e sussurrandomi - Allora mi desideri! - Mi cala le mutandine fino quasi alle ginocchia e mi alza il vestito, lasciandomi nuda col membro di fuori.

- Ma che bella sorpresa che abbiamo qui!

E mentre lo dice, con una mano inizia a masturbarmi, mentre affossa l'altra mano nuovamente nel mio fondoschiena e, con l'indice, si fa largo entrando nel mio buchino.

Io non riesco a reagire, sono quasi in panico, mi sembra di non essere lì realmente perché tutto questo, che mi spaventa, sta cominciando a piacermi e sento qualcosa dentro di me che sta cambiando.

- Ma anche io ho una sorpresa per te, la vuoi vedere?

Lo dice con una voce calma, fissandomi negli occhi, e a tale proposta non riesco a rimanere impassibile, quasi mi sciolgo, e sussurro un timido "SI!"

Lui mi lascia e si cala pantaloni e mutande, poi mi prende la mano e mi costringe a massaggiarglielo.

- Un po' più grosso del tuo, ma io non sono femmina!

Capisco poco di quello che dice, sento il suo coso nelle mie mani che comincia a ingrossarsi, a pulsare, mentre lui inizia a massaggiarmelo. È una cosa eccitantissima, i nostri membri si sfiorano, i due glandi vengono a contatto come se volessero penetrarsi a vicenda.

Mi guarda e mi bacia, prima sulle labbra, poi infila la lingua cercando la mia: è una sensazione strana, un gusto amaro, un gusto da maschio mai provato fino ad ora.

Si stacca e mi sussurra: - Vuoi assaggiarlo?

Lo dice con una voce così calda, che senza rendermene conto le mie ginocchia si piegano fino a toccare terra, e mi trovo il suo membro a pochi centimetri dalla mia faccia. Continuo a guardarlo e con gli occhi quasi lo supplico, e lui, prendendoselo in mano lo avvicina alle mie labbra, lascia che io lo sfiori, e poi me lo sbatte tre o quattro volte sulle guance, riposizionandomelo davanti, aspettando la mia mossa.

Mossa che non tarda a venire, la mia lingua tocca il suo prepuzio, poi un bacio, un altro e poi le labbra lo avviluppano completamente. Avanzo fino a che mi entra tutto dentro, che mi arrivi fino quasi in gola e poi arretro, fino a toccarlo nuovamente con la punta della lingua, per poi assaporarlo di nuovo. Sento il suo gemere, ed allora continuo, aumentando la frequenza, e più aumento, più i suoi gemiti si fanno forti.

È una cosa strana, non mi disgusta affatto, ma mi fa crescere l'eccitazione, inizio a prendermelo in mano, a masturbarmi, mentre con la bocca sto facendo lo stesso a lui.

Una prima ondata di piacere mi assale, perdo del liquido pre-spermatico, lo raccolgo con le dita e me le porto in bocca mentre sento in bocca una simile sensazione che esce da lui.

Lui arretra, mi invita ad alzarmi e mi fa sedere sul tavolo: la superficie fredda sulla mia schiena mi provoca un brivido, mi alza le gambe e le allarga, lasciando il mio sedere scoperto e indifeso; le sue dita lo ispezionano, sento un qualcosa di viscido che mi spalma al suo interno e tutto intorno, poi dopo averle inserite e tirare fuori una decina di volte, lascia il posto al suo grosso membro.

- Ma mi farà male?
- Solo la prima volta.

Mentre lo inserisce, un bruciore mi fa emettere un urlo.

- È troppo grosso, non entra!
- Tranquilla e rilassati.

Mi allarga di più le gambe, tenendole con le mani tra le cosce e il ginocchio, poi lo avvicina al mio buchino e comincia a premere contro, io cerco di allargarlo più che posso, sento che inizia ad entrare e sento anche una fitta sulle pareti, quasi come se mi stesse lacerando; continua a premere, e il dolore aumenta sempre più, lancio un altro urlo, mentre iniziano a scendermi le lacrime, ma lui continua imperterrito, inizio a spingere come per voler farlo uscire, ma questo lo dilata di quel poco che permette al suo membro di entrare con la parte più grossa; un brivido mi percuote mentre lo sento che avanza, mentre sento che mi entra tutto dentro, le mie gambe hanno un fremito, emetto un mugugno di piacere, che aumenta quando inizia a muoversi a ritmo, avanti e indietro, senza mai uscire.

Ora le sue mani mi cingono i fianchi ed aiutano la penetrazione, colpi sempre più secchi e più rapidi, mentre io sono in sua balia, eccitata a mille e senza più nessun controllo.

- Ti piace essere scopata? Vero Serena?
- Mmmmm... ohhhh, Siiìiiiii!

Non capisco più nulla, mi eccita anche il fatto che mi abbia chiamato col mio nome da femmina, lui continua, aumentando la velocità, sempre di più, finché due colpi secchi mi fanno urlare, mentre lui esclama "Vengo!" Sento qualcosa di caldo che mi riempie, il suo ritmo martellante cala fino a fermarsi, mentre io continuo ad ansimare guardo il mio membro: è afflosciato ma nonostante questo, sono riuscita a venire senza accorgermene.

Una volta uscito mi passa delle salviettine, io mi ripulisco alla belle e meglio, poi mi aiuta ad alzarmi, mi abbassa l'abito e prendendo in mano le mutandine, le annusa e mi dice: - Queste me le tengo, voglio sentire ancora il tuo odore.

Io divento rossa, abbozzo un timido sorriso ma non dico niente, mentre lui, con estrema galanteria, mi prende la mano, me la bacia, e poi spingendomi verso la porta mi da una energica sculacciata facendomi quasi perdere l'equilibrio.

Una volta fuori c'è la mia miss che mi aspetta, si avvicina ed inizia a chiedere:

- Allora come è andata?
- Magnificamente, penso sia nata per soddisfare gli uomini.
- Perfetto, volevo esserne certa.
- È ancora un po' da domare, ma è sulla buona strada.
- Grazie mille Boss!

Si avvicina e le dà un bacio, avverto una sensazione di gelosia, lui se ne accorge ed affossa la sua lingua ancora di più in un bacio appassionato.
Poi una volta staccato, la guarda e dice:

- Vedi com'è gelosa? È qui che bisogna lavorare!
- Cosa mi consigli?
- Ora che ha assaggiato il maschio, e le è piaciuto da impazzire, ti consiglio un bel bavaglio e una cintura di castità.
- Stiamo pensando la stessa cosa?
- Si deve impazzire ed implorarti di poterlo prendere. Tre mesi saranno più che sufficienti.

Io ascolto senza dire una parola, mi scende solo una lacrima che asciugo col dorso della mano, e poi la mia miss mi trascina fuori dal locale e saliamo sulla macchina. Non l'ho salutato, non ho avuto la forza di guardarlo, mesta appoggio il braccio sul finestrino e guardo fuori senza osservare nulla, sembra ci sia la nebbia, nebbia che mi invade i pensieri, su quello che ho appena vissuto, che ho appena provato, e su quel piacere che non potrò assaporare più per diverso tempo.


Storie di femminilizzazione forzata di Valentina Rossi, 14 febbraio 2022


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