FEMINIZED STORIE vol.2

FEMINIZED STORIES vol.2

Ed eccolo qui! Il nuovo libro della Vale. - (clicca sulla scritta sopra per leggere l'articolo) - Ancora una raccolta di racconti sulla ...

venerdì 24 dicembre 2021

Christmas Stories 2021

 Femminilizzazione forzata intro: oggi è Natale

"Tanti auguri di Buon Natale tesoro!"
"Grazie, anche a te!"
"Inizia ad aprire il mio regalo!"


Tiro i due lembi del nastro e il fiocco si scioglie: con delicatezza tolgo il nastro ed apro la carta color argento che avvolge il pacco. Dentro c'è un altro pacchetto, coperto da una carta marrone, nastrata con uno spago; sciolgo anche questo nodo ed estraggo una scatola con coperchio, delle dimensioni di un paio di scarpe, ma più grande.

Prima di sollevare il coperchio la guardo negli occhi, che brillano, mi lascio ammaliare dal suo sguardo e alzando il coperchio, metto la mano all'interno della scatola, fino a toccare qualcosa che mi sembra fatto di pizzo.

Distolgo lo sguardo che va a posarsi sulle mie mani che stanno estraendo un completino verde smeraldo con del pizzo bianco.

"È il tuo vestito per oggi!"
"Ma oggi vengono Marco e Cristian..."
"Hai perso la scommessa ricordi?"
"Si, scusa non ne parliamo più."
"Dai svestiti che ti aiuto col corsetto."


Mi spoglio, nudo davanti a lei, che mi aiuta con le autoreggenti, le mutande, il reggiseno e poi il vestito a corsetto: mi tira i lacci all'inverosimile, facendomi mancare il fiato e permettendomi di respirare solo col diaframma; anche se non la vedo, so che sta sghignazzando: le piace, le piace da matti riuscire a dominarmi, svilire il mio essere maschio, ridicolizzarmi.

Mi faccio per alzare ed andare in bagno quando mi ferma per il polso e mi dice: "non credere che sia finita qui!" E tirando fuori una scatola da sotto il letto, ne estrae un paio di scarpe col tacco altissimo, una parrucca e un set di trucchi.

Inizia con lo smalto, verde, poi è la volta del trucco, abbondante per nascondere i miei lineamenti maschili, e poi la parrucca, bionda che mi arriva fino alle spalle.

Per ultimo mi fa indossare le scarpe "Col tacco 15 faccio fatica a camminarci, ma tu andrai benissimo!" e dopo avermi fatto alzare e camminare avanti ed indietro, con io che più di una volta rischio di cadere, al suono del campanello mi accompagna alla porta; ma prima di aprire, mi ammanetta le mani dietro la schiena.

Apre la porta e dice "Eccovi! Benvenuti da parte mia e di Michelle!"

Io accenno un timido sorriso, mentre i due ragazzi a turno la baciano intensamente sulle labbra e quando mi inizia a salire la rabbia perché osano con la "mia ragazza", Marco si avvicina e mi infila la sua lingua in bocca, mentre la sua mano mi stringe il gluteo sinistro.
 
Io mi impietrisco e non riesco a reagire, se non assecondarlo strofinando la mia lingua contro la sua, mentre Christian dice all'amico: "Va che non è solo tua!" e con una spinta allontana Marco e avvicina le labbra alle mia, mi passa il suo indice sulle labbra, e mentre io chiudo gli occhi ed emetto un sospiro, mi da un bacio appassionato.
 
"Su entrate!" dice Carla, allungando la mano in direzione di Christian, facendosela prendere per poi trascinarlo verso la camera da letto, mentre Marco, chiudendo la porta, mi infila la mano sotto il vestito accarezzandomi il sedere e spingendomi nella direzione dove si è diretta Carla.
 
"Sedetevi sul letto" fa ai due maschi, che senza esitazioni si sfilano pantaloni e mutande, mostrando i loro membri eretti. 

Io rimango impietrita davanti a loro fino a che Carla mi prende sotto braccio e mi fa inginocchiare; con le mani legate ancora dietro la schiena, barcollo un attimo, ma Christian mi appoggia le due mani sulle spalle e mi avvicina al suo membro: è a dieci centimetri dal mio viso e con la coda dell'occhio vedo quello di Marco, un po' più piccolo, con la lingua di Carla che inizia a giocherellare col suo prepuzio.

"Guarda quello che faccio, impara bene e fallo anche tu". La guardo, guardo con che abilità muove la lingua e lo penetra: con me queste cose non le ha mai fatte, sembrava quasi che le facessero ribrezzo, ed invece dal suo sguardo vedo nascere e crescere il piacere, la sento pure ansimare, godere, con la sua mano sinistra che prende il membro di Marco e se lo indirizza in fondo alla gola, mentre la sua mano sinistra si insinua tra le sue mutandine, che immagino siano già bagnate.

"Dai non avere paura" mi sussurra Christian con una voce sensuale ed io lentamente mi avvicino, con la lingua che si allunga e dapprima lo sfiora e poi le mie labbra pizzicano il prepuzio più volte per poi lasciare lo spazio alla lingua che inizia a inumidirlo fino alla base.
La lingua scende alla base, allo scroto, sento i peli che mi pizzicano le labbra ed allora salgo, lasciandole strofinare per raggiungere il glande, prenderlo tutto in bocca e poi spingere giù lasciandolo totalmente scoperto.
Sento dei mugugni di piacere e questo mi provoca una reazione di eccitazione crescente, che mi fa aumentare il ritmo, spingendo, spingendomi più in giù, fino a che ce l'ho tutto in bocca, fino a che mi arriva in gola, per poi ritrarmi e spingere nuovamente per sentirmelo picchiare contro le pareti.
Lui dolcemente mi prende la testa e mi aiuta nel compito, facendomi aumentare il ritmo, facendomi crescere l'eccitazione, come se lo stessi penetrando, come se fossi io ad avere il controllo su di lui, e i suoi mugugni crescenti mi stimolano a stringere la bocca ad ogni pompata, per fargli aumentare il piacere.
In questo stato di trans non mi accorgo di quello che mi circonda, sento solo qualcosa di freddo che si appoggia in mezzo alle mie natiche, che spinge e che entra lentamente, sento il dolore delle pareti del retto che si allargano, ma l'eccitazione continua a salire, ed aumenta quando Marco, cingendomi con le sue mani i fianchi, mi penetra completamente, per poi arretrare e rientrare con colpi secchi ma ritmati.
Emetto degli urli, assorbiti dal pene di Christian che mi riempie la gola, arretro e lo sento pompare in maniera anomala, lo sfilo e mentre Marco continua ad entrare ed uscire con modi non troppo garbati, la mia lingua stuzzica velocemente il glande che emette uno schizzo e poi del copioso sperma che riesco a non sprecare infilandolo nuovamente in bocca.
Assaporo quella sostanza calda, mentre Christian emette gemiti di soddisfazione, ripulisco completamente tutto entrando ed uscendo completamente, mentre da dietro sento una voce che urla "vengo!".
Una sensazione strana, sento una cosa calda scorrere nelle mie viscere, ma subito dopo Marco lo sfila e prendendomi per la testa, mi sposta verso di se e me lo infila in bocca. Ripulisco anche lui, mentre inizio a sentire dolore al fondo schiena, che pulsa, quasi ci fosse ancora qualcuno dentro di me. Poi dopo qualche attimo anche Marco si sposta e si siede sul bordo del letto, dove stanno già Christian e Carla al centro.

"Hai capito la Michelle!"
"Sei proprio ricca di soprese!
 
I due ridono, mentre iniziano a toccare il seno di Carla ed a spogliarla completamente: le infilano le mani in mezzo alle gambe, in mezzo alla vagina, mentre lei inizia a gemere di piacere ed io inizio ad agitarmi, tentando in tutti i modi di rialzarmi.
 
"No, no, no! Tu adesso devi guardare, finora hai goduto solo tu, fai godere un po' anche noi."
Ed alzandosi, prende le due autoreggenti che ha appena sfilato a Carla e con una lega strette le mie caviglie, mentre con l'altra stringe insieme quest'ultime ai polsi, impedendomi di muovermi.
 
Poi ritorna sul letto, ed io non posso fare a meno di guardare tutto, di guardare come la toccano, come la baciano, la leccano, la penetrano. Venti minuti conditi dalle sue urla, dai loro grugniti e dai miei pianti. Finito tutto si ricompongono, si rivestono e prima di uscire mi slegano e mi rimettono in piedi.
Io rimango davanti a loro, senza riuscire a dire una misera parola; le loro lingue che entrano in contatto con la mia mi fanno capire che quell'agonia è finita. La porta si apre ed ancora i due, a turno, affossano la lingua della bocca di Carla.

"Siamo d'accordo a domani per quest'ora?"
"Si, io e Michelle ci faremo trovare pronte"
"Va che viene anche Carlos"
"Ma non sarà un po' troppo grosso per lei?"
I tre mi guardano e si mettono a ridere.
"Hai tempo una ventina di ore"
"Si, ma da 4cm deve passare a 6cm"
"A domani"
"A domani"

La porta si chiude e lei viene verso di me: "adesso ti farò un po' male".
Mi riaccompagna ancora verso il letto, mi fa mettere in ginocchio col busto appoggiato al letto e con le mani ancora legate dietro la schiena. Sento un liquido freddo che mi cola giù in mezzo alle natiche, poi uno o due dita che mi penetrano per distribuire all'interno del retto il lubrificante.
"Lo faccio per il tuo bene".
Lancio un urlo!
 
Storie di femminilizzazione forzata 24 dicembre 2021
 
 

LA LOCANDA NEL BOSCO - parte 2

PRIMA PARTE (clicca qui per leggerla)

E così...

I due energumeni non si sono trattenuti e rientrando nella sale da pranzo hanno raccontato la loro esperienza e nella nebbia del sogno ricordo di essermi ritrovato avvolto in una coperta e trasportato come fossi la piuma che non sono tra le braccia forti, robuste e pelose di due o tre maschi che mi stavano accompagnando come fossi una regina in qualche posto che sentivo essere caldo e accogliente.

Era la sala da pranzo dove un caminetto enorme rendeva l'atmosfera molto ospitale e intima.

Beh, intima si fa per dire dato che svegliandomi definitivamente mi sono ritrovato in compagnia di almeno una decina di uomini che mi guardavano: mi sentivo come Biancaneve al risveglio nella casetta dei sette nani.

Intima, però, perché sotto alla coperta ero nudo e mi sentivo in una situazione di profondo imbarazzo e inferiorità.

I miei salvatori si sono dimostrati ospitali e invitandomi ad alzarmi, mi hanno subito offerto qualcosa di caldo da bere.

Io che sentivo ancora gli arti tutti intirizziti dal freddo mi sono alzato e coprendomi alla meno peggio con la coperta mi sono avvicinato al tavolo e ho sorseggiato, dalla coppa di metallo (tipo quelle dei castelli medievali) del vino caldo; ho accettato pensando fosse tè, però poi l'ho bevuto perché mi sembrava scortese rifiutare e non sono riuscito nemmeno a dire “No” al secondo e al terzo bicchiere.

Ma la mia resistenza all'alcool è infinitesimale e subito mi sono sentito, come dire?! Euforico, e certamente i bravi maschi sono riusciti a rendermi meno inibito. Poi hanno fatto entrare una tinozza colma di acqua e mi hanno detto: “Facci vedere mentre ti lavi: sappiamo che non ti sei tirata indietro e ti sei fatta riempire dai nostri amici, ora facci vedere che una brava scrofa si rende presentabile prima di ogni incontro galante”. A seguire, grosse corali risate, mentre io credo di avere assunto il colore del fuoco acceso su tutto il viso.

Ma sentivo di non potere sottrarmi a quella cosa e inoltre, con tutta sincerità, sentivo che mi attirava anche l'idea di essere guardato da tanti uomini.

Così, mi sono sfilato la coperta e, tutto nudo mi sono avvicinato alla tinozza e seduto su uno sgabello a fianco; ho imbevuto una spugna di acqua e sapone e ho iniziato a passarmela sulle gambe e sui piedi con molta calma e cercando di risultare sensuale: si, volevo risultare sensuale, desideravo che mi desiderassero, mi sentivo pienamente troia e mi piaceva, mi piaceva, mi piaceva.

Passavo la spugna sulla pelle e sentivo un brivido di piacere a quel contatto così intimo e sentivo come se gli sguardi famelici degli energumeni mi accarezzassero realmente e provavo un piacere reale.

Poi ho sentito l'esigenza di accarezzarmi con le mani e quindi, gettata la spugna (anche in senso figurato rispetto alla mia dignità e intimità da celare), ho iniziato a palpeggiarmi tutto con le mani e, posizionatomi a quattro zampe col culo di fronte al pubblico, mi sono schiaffeggiato una chiappa e sta cosa ha colpito molto i maschi presenti che hanno richiesto che la rifacessi e rifacessi e rifacessi, almeno una ventina di volte, con la conseguenza che mi sono ritrovato le chiappe rosse; ma ero contento e soddisfatto perché quegli sguardi vogliosi rivolti a me mi ripagavano di tutto quello sforzo, che poi sforzo non era ma solo puro piacere!!!

Ero talmente riconoscente a quegli uomini e sentivo di ricevere tanto dalla loro ammirazione che avrei voluto fare molto di più per farli eccitare e quindi mi sono messo su un tavolo di fronte a loro, ho allargato le gambe e col mio cazzo in bella vista ho iniziato a toccarmi e a masturbarmi il buco del culo infilando ed estraendo prima il dito medio e poi anche l'indice e poi anche l'anulare dimostrando a tutti che non ero di certo vergine di culo data la facilità di ingresso e divertendoli al punto che qualcuno mi ha lanciato della verdura e della frutta a partire da una carota che io ho subito portato alla bocca per mangiare ma poi, ridendo maliziosamente, l'ho solo riempita di saliva per renderla scivolosa e poi in men che non si dica me la sono infilata nel culo tra le urla di incitamento dei presenti.

Dalle innocue carotine sono arrivato poi all'intero gambo di sedano e mi sono ritrovato a farmi guardare mentre me li infilavo su per il culo e poi mi sono pure alzato e, con qualche difficoltà, ho mostrato come riuscivo a camminare in posizione eretta mentre il fogliame del sedano mi usciva dalle chiappe.

I maschi si stavano divertendo e ne ero gratificato; anche il gioco dell'arancia è piaciuto molto: mi infilavo un'arancia in culo e poi mi accucciavo e la facevo cadere a terra oppure mi mettevo a quattro zampe e la espellevo con forza. Ho dovuto accontentarli e, su richiesta, l'ho fatto almeno cinque volte.

Gli applausi erano tanti e rendevano onore alla mia fatica: mi stavo svergognando di fronte a quella platea e sta cosa mi stava dando un piacere infinito; ho voluto quindi proseguire e con coraggio mi sono avvicinato al pubblico e ho iniziato a toccarlo e ad estrarre uno ad uno i cazzi che mi rimbalzavano sulle mani e me li portavo al viso e in bocca e…

Uno, due, tre, quattro: sentivo di non averne mai abbastanza e non mi sono fermato fino a che uno ad uno non mi hanno sborrato addosso, in bocca, nel culo. Ero pieno di sperma e gratificato quando l'ultima sborrata mentre il pubblico si era dissolto e impegnato a ripulirsi e solo pochi mi stavano guardando, è stata la mia: un paio di stantuffate con la mia mano e il mio sperma mi è schizzato tutto addosso come se la mia pelle fosse una calamita per sborra dandomi convulsioni e piacere come raramente è successo.

Poi ancora il sonno ad accogliermi e ad accompagnarmi alla mia reale sveglia mattutina.


domenica 12 dicembre 2021

LA LOCANDA NEL BOSCO

Dopo tanto tempo, ricevo e pubblico il nuovo sogno di Lelly, felicissima che si affidi a questo piccolo blog per raccontarmi i suoi sogni intensi.

Ero in campagna...camminavo da tanto e sentivo di avere voglia di liberarmi dal peso della routine...di sentirmi free...di alleggerirmi dalla pesantezza dei pensieri quotidiani per riuscire ad entrare in una realtà parallela dove essere frivolo e...diciamocelo, porca, vacca e zoccola come sento di essere dentro e come mi piace sentirmi quando mi lascio andare.

Quando sono in questo stato sento subito un solletichino in zona anale e avverto l'umidità far scivolare le mie chiappone tra di loro mentre cammino...

...al contempo sento che il pisellino, senza esagerare, preme per farsi spazio nelle mutande...

...e poi mi viene voglia di saltellare e di stare in punta di piedi per elevarmi nell'aria e, forse, sentirmi così leggero...anzi leggera...si, leggera...perché quando sono così adoro sentirmi effeminata.

Ecco..ero in questo stato di trans e, come al solito, l'illusione di essere libera si frantumava sbattendo sul muro della razionalità che posto sul percorso ma evitabilissimo, è come se si spostasse davanti a me al mio passaggio...e solo un convinto ed abile personaggio sarebbe in grado di evitarlo... e non di certo un insicuro e pusillanime elemento come me.

L'istinto e il bisogno di leggerezza, però poi, era prorompente, era forte, mi devastava lo stomaco facendomi salire l'emozione alla gola e quindi...

...quindi ho iniziato a togliermi scarpe e calze a camminare scalzo sulla terra fredda e umida ansimando ad ogni passo anche perché tra l'erba e la terra c'erano anche i ciottoli e non sempre erano ben arrotondati.

Ho abbandonato scarpe e calze non curandomi di tenerle con me e ...la voglia di saltare e sentirmi leggera era ancora più forte: chi mi avesse visto avrebbe riso di me vedendo un uomo maturo saltellare scalzo sul sentiero...ma io non potevo farne a meno...anche perché sentivo che nessuno mi vedeva altrimenti sarei ripiombato nella razionalità del controllo che dobbiamo tenere sempre...ogni giorno...ogni ora...ogni minuto...ogni vaffanculo...si, ogni vaffanculo trattenuto per non apparire quello che non sono ...

...quello che non sono?! Sicuro?!

...Posto quindi che ero solo ed isolato mi son lasciato andare ai saltelli da campagnola allegra e più saltellavo, più mi sentivo euforico e avevo voglia di aria, vento, libertà e avevo voglia di sentirla sulla pelle e...

...ma sì...chi se ne frega...

...via il cappotto...via la felpa...via i pantaloni...

ero in t-shirt e mutande a correre nudo sul sentiero infinito tra i campi ...come dire?...pronto e disponibile a far l'amore con la natura...

...coccolato dal vento, toccato dalla terra che mi stuzzicava i piedi come io adoro che avvenga, scambiando il mio sudore per la corsa e i salti con l'umidità del clima autunnale...

...un'estasi di profumi e sensazioni uniche e di senso di libertà che non trovano pari in altri momenti...

...un' estasi che mi ha portato a dover provare totalmente queste sensazioni e quindi mi sono tolto la maglietta e le mutande e...sono rimasto nudo...

...ho dovuto urlare dal piacere...

...si...si...si...aaaahhhhh...

...e poi, senza fiato, mi sono fermato e, con le mani sulle cosce mi son ritrovato incurvato ad ansimare come se l'aria se ne fosse andata per qualche secondo per poi tornare d'impeto a darmi tutto d'un colpo l'ossigeno di cui necessitavo...

...Bellissimo...

...sentivo la freschezza del momento in ogni angolo del mio corpo, soprattutto quelli dove il sudore mi aveva maggiormente stimolato la pelle: le ascelle, il petto, tra le natiche, sotto lo scroto...

...erano ulteriori coccole, un modo diverso da prima di fare i cosiddetti preliminari...

...sentivo anche il rumore del vento accarezzarmi i padiglioni auricolari per entrare ed emettere gemiti che avvertivo essere di piacere:

Siiiiiii...stavo facendo l'amore con la Natura...

...non era altro che questo: sesso con la Natura...

...un lungo momento di intimità tra me e l'apparente vuoto...ma un vuoto ricco di elementi che mi facevano provare un piacere immenso: la terra, il vento, la temperatura, …


E che stessi provando piacere...beh...ne era prova il mattarello di carne che mi ballonzolava davanti...si, il mio uccello...così fiero di essere duro come un bastone e in primo piano nella sua maestosità da protagonista...quasi si sentisse lui la causa di tutto quel turbinio di sensi...

...stupidamente ignaro che io ero coinvolto con tutto me stesso, dalla punta dei capelli alle dita dei piedi e, in questo, il cazzo dritto era solo la parte più palese ...ma solo una parte.


Stavo camminando per riprendermi dall'impeto iniziale e mi vedevo passeggiare cercando di non passare senza osservare l'ambiente come se, ogni singolo arbusto, ogni singola foglia di quelle rimaste aggrappate ai rami meritassero le mie attenzioni...e così passavo con aria leggiadra e ne accarezzavo i contorni, mi ci avvicinavo e me le portavo tra guancia e collo per sfiorarle e trasmettere loro il mio bel sentimento...

    mi vedevo come una ninfa nuda nel suo rapporto col bosco...

poi, a sorprendermi mentre vivevo in maniera intima questi passi, dietro a degli arbusti, avvertivo provenire dei rumori di risate e fragore di bicchieri e stoviglie confusi...

mi sono avvicinato e...

...ecco comparire dietro al fogliame rado, come dietro ad un sipario che si apre, una locanda di quelle in stile medievale...

Incuriosito, mi sono avvicinato ma...

...ero nudo...

...vabbé...mi sono coperto il pacco con le mani...come se quel gesto avesse fatto la differenza nel caso qualcuno mi avesse visto...

...è chiaro che non ne faceva ma è stato un gesto istintivo dettato dal pudore.


Mi sono quindi avvicinato con circospezione e sono andato a spiare ad una finestra: un puzzo di vino e ambiente chiuso condito da odori di cucina e sudore di uomini accaldati mi ha inebriato un attimo non appena ho raggiunto il mio spazio di appostamento. La vista ha potuto, a sua volta, godere di un piacevole quadro in cui numerosi uomini...saranno stati una decina...ridevano bevevano insieme in modo sguaiato e, tra pacche sulle spalle e rumori molesti come rutti fragorosi a cui qualcuno ha risposto anche con sonore scoregge rivolte al fuoco del cammino per provare a fare le fiammate a cui seguivano risa a volontà, rendevano l'ambiente piacevole al punto che mi sono ritrovato a sorridere tra me e me dondolando la testa come a dire “Che gruppo di piacevoli mattacchioni”.

Mi erano diventati simpatici e familiari...mi piaceva rimanere a guardarli

Sono rimasto un po' a godere di quel piacevoli scene così divertenti e coinvolgenti...

...sono rimasto un po' e il senso del passaggio del tempo mi si è rilevato nel sogno con l'apparire delle pietanze per il pranzo sulle quale gli energumeni si sono fiondati come fossero a digiuno da giorni e giorni … e ne mangiavano strappando bocconi con maniere così animalescamente virili e selvagge da apparire come dei primitivi.


Ecco che, però, ad un certo punto...

...nooo...perché devo sempre farmi prendere da queste voglie che mi assalgono? e mi fanno sembrare quello che non sono in realtà?...e mi fanno salire quella voglia che mi avvolge ...di essere una preda di un maschio...si...come uno di quelli della locanda!...

...Probabilmente mi sono fermato per troppo tempo e sono rimasto troppo in ammirazione di quegli esemplari di maschi perché i miei sensi non rimanessero contagiati dal fascino che esercitano su di me quel tipo di uomini così veraci e spontanei e ...uuuhhh...

...ecco, quando sono così mi sento così femmina e desiderosa di avere le attenzioni che quegli energumeni stavano, in quel momento, riservando al cibo...quei grugniti da maiali, quei rumori da rozze masticazioni, quelle mani avventate su pezzi di pane e quelle lingue schioccanti a gustarsi bicchierate di vino...

...mmm...

...io sentivo tutti quei gesti sul mio corpo...in ogni punto e...

...senza accorgermene ho iniziato a muovere sinuosamente i fianchi e a strusciare il mio sesso sul graffiante muro in pietra della locanda...

...sentivo la mia cappella entrare ed uscire dalla pelle del pisello mentre mi guardavo il quadretto dalla finestra e già godevo sussultando ogni volta che, uscendo, la testa del mio cazzo si graffiava sulla parete.

Estasiato dal momento non mi sono accorto che un paio di uomini erano usciti dalla stanza e...

...”Ehi Ben...guarda un po' là...non c'è un tipo nudo alla finestra che ci sta spiando mentre mangiamo?

Ecco i due tipi che non erano più nella stanza: erano usciti e, senza che me ne accorgessi, mi avevano colto in quella condizione che...

...che...che...

...che cazzo di spiegazione avrei potuto dare?

Girarmi e scappare? No...non avrei potuto perché mi avrebbero preso subito!

Non avevo il coraggio di girarmi e farmi vedere: ero in una evidente situazione di imbarazzo e …

...Ehi tu...ma che cazzo stai facendo?

Sei un pervertito?

A quel punto, piuttosto che mi prendessero davvero per quel che non sono, ho preferito girarmi e affrontare le spiegazioni:

mi sono messo le mani sul pisello che, ancora mezzo in erezione, non riuscivo a coprire molto bene però il senso del pudore mi imponeva di tentare quel gesto come a nasconderlo e mi son girato:

Scusate ragazzi, mi sono fatto attirare e prendere dal momento di divertimento che stavate vivendo con i vostri amici e mi è piaciuto molto e...”

...Uno di loro ha risposto guardandomi la zona inguinale ed indicandola con un cenno della testa: “Che ti è piaciuto si vede”...

...e io non so se potevo diventare più rosso di quel che già ero ma mi son sentito arrivare il calore fino al cervello e mi sono bloccato...

...l'altro nel frattempo stava ancora ridendo della battuta dell'amico quando questo senza troppi giri di parole e senza voler proseguire oltre a sentire le mie spiegazioni ha detto: “Senti...noi siamo usciti per cambiare l'acqua al pesce...non sai dove cazzo è il cesso”?

Mentre stavo per rispondere che, non conoscendo il locale non sapevo dove fosse il bagno, ho visto che il tizio che poco prima rideva si è avvicinato all'orecchio del compare il quale è rimasto piacevolmente colpito da quanto gli ha detto.

Manco mi ha fatto finire la frase che, interrompendomi bruscamente mi ha detto: “Dai torna a guardare alla finestra che noi preferiamo quel lato”

...e lì, una grassa risata ha accompagnato la frase...

...e poi quel lato ha giusto un buco...e noi stiamo cercando, in fondo, un buco per pisciare e...

...mentre mi diceva ciò li sentivo avvicinarsi e ne avvertivo anche l'odore ed il calore e...

Cosa potevo fare? Ho deciso di assecondarli...pensavo tra me e me “Mica faranno davvero una cosa come fare pipì mentre io sono qui con loro?”

...per cui li ho fatti fare.

Ad un certo punto ho sentito una mano grossa e ruvida accarezzarmi i fianchi accompagnata da una voce che diceva “Dai bella, appoggiati al davanzale della finestra e piegati di più ...a 90”

Ecco dov'è il buco del cesso”

...grosse risate in coro...

Sei pronto Tom?”

Si, Ben”

uno...due ...tre...aaahhhh”

Ho sentito un liquido caldo sulla parte posteriore...

...i due energumeni mi stavano pisciando addosso e lo facevano cercando di puntare il getto al centro del mio buco del culo...

...sentivo il loro piscio picchiettarmi sulle pareti dell'ano e poi colarmi tra le chiappe e scivolare a terra attraverso le mie gambe...

...uno schifo...uno schifo...uno sch...

...nooo...cominciava a piacermi sentire quel caldo liquido riscaldarmi un po'...

...mi piaceva sapere che veniva da quei due esemplari di uomini rozzi...

mi stava piacendo e ...pisello non mente...mi si stava raddrizzando ancora.


Naturalmente i due maschioni si rinforzavano fra loro tra battute e risposte a risate grasse a frasi come: “Dai pisciamo su sto culo nudo...pisciamo addosso a sto frocio...laviamogli il culo con la nostra urina...riempiamogli il culo di piscio...marchiamo il territorio: da oggi la tua fica anale è nostra, bella...”.

Io avrei dovuto offendermi e rimanerci male e...

...invece sentivo che era una delle esperienze belle e da ricordare...

...so che mi sarei vergognato di questo ma in quel momento sentivo che l'essere usata in quel modo per il piacere di quei due uomini mi stava facendo sentire una troia e sta cosa mi eccitava e...

...non appena ho sentito che avevano finito la pipì, mi sono girato e mi sono avventato sui loro piselli per ripulirli...con le mie mani...

...glieli ho presi in mano e sentivo la loro urina depositarsi sulla mia pelle...

...glieli ho manipolati mandando in su e in giù la pelle sulla loro cappella che, nel gioco delle mie mani, si stava ingrossando ma, forse ancora in fase di espulsione dell'urina, non riusciva ancora ad emergere con nitidezza per cui...

...ecco....io...l'ho fatto...

...prima uno e poi l'altro e poi l'altro e poi l'uno e poi...e poi...

...li ho presi in bocca e li ho sentiti gonfiarsi dentro le mie fauci mentre passavo la mia lingua sul corpo del loro uccello così saporito e...

...mi sono accorto di aver ragione e che entrambi dovevano ancor a finire di urinare...perché ho sentito flussi caldi e sapore acre in bocca...ma pure questo mi è piaciuto ed ha aumentato la mia voglia di spompinare quei due begli esemplari di uomini...

...mentre leccavo e succhiavo ho messo le mie mani sotto alle loro maglie e le ho affondate nel loro folto pelo così...uuuhhhh...e sentivo che i loro peli mi scaldavano le dita e …

...cazzo...cazzo...cazzo... chiunque avesse sentito come riuscivo a far godere quei due orsi si sarebbe fatto una sega...WOW che rozzi e che grugniti da maiali...

...una goduria per le mie orecchie ed i miei sensi tutti...

...quando sono venuti, poi, il momento è stato unico:

  • uno, Ben, mi ha afferrato con forza la testa e mi ha infilato il suo uccello in bocca muovendomi il cranio avanti e indietro in sincrono col movimento del suo uccello fino a che non è venuto con un “AAAHHH...vengooo...troia...ingoia tutta la mia sborra!”...e solo dopo più di due minuti mi ha staccato la faccia dal suo pube dove la stava premendo in preda alle convulsioni dell'orgasmo.

  • L'altro mi ha fatto girare dicendomi: “Fammi vedere il culo...voglio guardarti il culo mentre mi faccio una sega”...

...così ho fatto e, dalla posizione in cui ero (a 90 gradi) sculettando per lui, sbirciavo come era bello vederlo con il suo cazzo in mano mentre godeva...poi mi ha detto “Vieni...girati...apri la bocca...e, giusto in tempo, sono riuscito a mettermi sotto di lui proprio mentre dal suo cazzo iniziava ad uscire lo sperma che, a fiotti, è caduto sul mio viso e sui miei capelli. Dopo un attimo Tom ha raccolto la sborra sparsa sul mio viso con un dito e me l'ha messa in bocca: ci teneva che la mangiassi e io mi son sentito di farlo perché mi piace vedere i maschi soddisfatti. In conclusione mi ha detto “Baciami l'uccello”! e io non mi sono fatto pregare per farlo e sono riuscito, così, anche a pulirgli bene la cappella”.


I due poi se ne sono andati e ricordo solo il rumore delle cinture che si riallacciavano e un paio di “Ciao Succhiacazzi” e “Brava troia...sei stata una brava pompinara”!...”Si vede che ti piace il cazzo”!...


Stremato, mi ricordo di essermi adagiato sul prato e una nebbia mi ha avvolto e...mi sono addormentato e...

...mi sono svegliato ma...

...ero nel mio letto e...tutto quanto si è rivelato essere un sogno...

...nooo...ancora adesso ho voglia di ritornare alla locanda ma...

...devo attendere che Morfeo mi ci riporti!


Naturalmente ero spaventato per aver fatto un sogno di questo tipo soprattutto perché anche al solo accenno di ricordo di quanto accaduto mi partiva l'escalation eccitativa e sentivo l'emozione che, come conseguenza di una scossa elettrica proveniente dallo stomaco, saliva ad inondarmi il viso di calore e, verso il basso, solleticava il mio pisellino, mi pareva che iniziasse una metamorfosi anale come se tutto l'apparato si dovesse preparare alla ricezione di qualcosa e si diramava fino a raggiungere le dita dei miei piedi.

Mi succedeva sta cosa che non fa altro che provare la mia omosessualità repressa e quindi nei giorni seguenti sono andato alla ricerca della riconquista del sogno anche solo per rifarlo...anche uguale...ma con quelle sensazioni che ho provato per poter rivivere quegli attimi di assoluta libertà.

Niente...nessun accenno ulteriore a quella situazione e nemmeno ad altre simili...Morfeo mi accompagnava nei miei viaggi di riposo notturno senza farmi tornare ad essere oggetto di attenzioni da parte di alcun uomo.

Da un certo punto di vista mi ero anche tranquillizzato perché potevo contare sulla mia mascolinità e la mia eterosessualità più sicure: voglio dire che, senza essere minate dalla bellezza di momenti come quelli del sogno e, allontanandosene il ricordo, le mie caratteristiche, seppur di carta velina, reggevano e la leggera brezza in cui si era trasformata la scossa elettrica a cui accennavo che derivava dal rammento di quando ero nelle mani dei due maschi virili non riusciva a crearmi la debacle esistenziale che l'aver fatto (seppur in sogno) sesso con degli uomini mi aveva provocato.

L'aspetto razionale era quindi in ordine...ma non proprio direi...era un modo per dirmi che andava tutto bene e che il sogno era stato solo un episodico momento di debolezza...

...in realtà la ricerca di quelle emozioni non è stata proprio completamente abbandonata da parte mia e, più volte, prima di addormentarmi il pensiero mi aveva condotto ad accennare un inizio di emozione con la necessità di allungarmi la mano sul pisellino...ma poi tutto si era smorzato ed era stato fagocitato dalla stanchezza fisica della giornata...per cui mi ritrovavo con la sveglia suonante e la necessità di ripartire perché era già mattino.

Una mattina, però, svegliandomi prima del solito ed accorgendomi che la sveglia sarebbe stata ancora silente per un po', non riuscendo a riaddormentarmi subito, il pensiero...guarda che caso...mi è scivolato subito alla ricerca dell'onirico piacere provato nell'esperienza con i due energumeni e...

...siii, in quel dormiveglia ho potuto rivivere una sorta di seconda parte del film...effettivamente è un po' un film in quanto non è successo realmente anche se...

...un sogno si può in assoluto considerare come qualcosa di non vissuto?...

...potrebbe essere qualcosa che si vive senza il peso della coscienza di averlo fatto per nostra volontà!...voglio dire che io posso scaricare le colpe sull'irrazionalità nel momento in cui vivo certe cose in sogno perché è come se non dipendesse dalla mia volontà...

In questo modo io posso continuare a dire di essere etero e che il mio desiderio di essere oggetto di attenzione di altri maschi non dipende dalla mia volontà e si manifesta, e nemmeno sempre, nel modo che meno di tutti dipende dalla razionalità: nel sogno!!!


E così...

Lelly, Sogni erotici, 7 dicembre 2021