FEMINIZED STORIE vol.2

FEMINIZED STORIES vol.2

Ed eccolo qui! Il nuovo libro della Vale. - (clicca sulla scritta sopra per leggere l'articolo) - Ancora una raccolta di racconti sulla ...

venerdì 24 dicembre 2021

Christmas Stories 2021

 Femminilizzazione forzata intro: oggi è Natale

"Tanti auguri di Buon Natale tesoro!"
"Grazie, anche a te!"
"Inizia ad aprire il mio regalo!"


Tiro i due lembi del nastro e il fiocco si scioglie: con delicatezza tolgo il nastro ed apro la carta color argento che avvolge il pacco. Dentro c'è un altro pacchetto, coperto da una carta marrone, nastrata con uno spago; sciolgo anche questo nodo ed estraggo una scatola con coperchio, delle dimensioni di un paio di scarpe, ma più grande.

Prima di sollevare il coperchio la guardo negli occhi, che brillano, mi lascio ammaliare dal suo sguardo e alzando il coperchio, metto la mano all'interno della scatola, fino a toccare qualcosa che mi sembra fatto di pizzo.

Distolgo lo sguardo che va a posarsi sulle mie mani che stanno estraendo un completino verde smeraldo con del pizzo bianco.

"È il tuo vestito per oggi!"
"Ma oggi vengono Marco e Cristian..."
"Hai perso la scommessa ricordi?"
"Si, scusa non ne parliamo più."
"Dai svestiti che ti aiuto col corsetto."


Mi spoglio, nudo davanti a lei, che mi aiuta con le autoreggenti, le mutande, il reggiseno e poi il vestito a corsetto: mi tira i lacci all'inverosimile, facendomi mancare il fiato e permettendomi di respirare solo col diaframma; anche se non la vedo, so che sta sghignazzando: le piace, le piace da matti riuscire a dominarmi, svilire il mio essere maschio, ridicolizzarmi.

Mi faccio per alzare ed andare in bagno quando mi ferma per il polso e mi dice: "non credere che sia finita qui!" E tirando fuori una scatola da sotto il letto, ne estrae un paio di scarpe col tacco altissimo, una parrucca e un set di trucchi.

Inizia con lo smalto, verde, poi è la volta del trucco, abbondante per nascondere i miei lineamenti maschili, e poi la parrucca, bionda che mi arriva fino alle spalle.

Per ultimo mi fa indossare le scarpe "Col tacco 15 faccio fatica a camminarci, ma tu andrai benissimo!" e dopo avermi fatto alzare e camminare avanti ed indietro, con io che più di una volta rischio di cadere, al suono del campanello mi accompagna alla porta; ma prima di aprire, mi ammanetta le mani dietro la schiena.

Apre la porta e dice "Eccovi! Benvenuti da parte mia e di Michelle!"

Io accenno un timido sorriso, mentre i due ragazzi a turno la baciano intensamente sulle labbra e quando mi inizia a salire la rabbia perché osano con la "mia ragazza", Marco si avvicina e mi infila la sua lingua in bocca, mentre la sua mano mi stringe il gluteo sinistro.
 
Io mi impietrisco e non riesco a reagire, se non assecondarlo strofinando la mia lingua contro la sua, mentre Christian dice all'amico: "Va che non è solo tua!" e con una spinta allontana Marco e avvicina le labbra alle mia, mi passa il suo indice sulle labbra, e mentre io chiudo gli occhi ed emetto un sospiro, mi da un bacio appassionato.
 
"Su entrate!" dice Carla, allungando la mano in direzione di Christian, facendosela prendere per poi trascinarlo verso la camera da letto, mentre Marco, chiudendo la porta, mi infila la mano sotto il vestito accarezzandomi il sedere e spingendomi nella direzione dove si è diretta Carla.
 
"Sedetevi sul letto" fa ai due maschi, che senza esitazioni si sfilano pantaloni e mutande, mostrando i loro membri eretti. 

Io rimango impietrita davanti a loro fino a che Carla mi prende sotto braccio e mi fa inginocchiare; con le mani legate ancora dietro la schiena, barcollo un attimo, ma Christian mi appoggia le due mani sulle spalle e mi avvicina al suo membro: è a dieci centimetri dal mio viso e con la coda dell'occhio vedo quello di Marco, un po' più piccolo, con la lingua di Carla che inizia a giocherellare col suo prepuzio.

"Guarda quello che faccio, impara bene e fallo anche tu". La guardo, guardo con che abilità muove la lingua e lo penetra: con me queste cose non le ha mai fatte, sembrava quasi che le facessero ribrezzo, ed invece dal suo sguardo vedo nascere e crescere il piacere, la sento pure ansimare, godere, con la sua mano sinistra che prende il membro di Marco e se lo indirizza in fondo alla gola, mentre la sua mano sinistra si insinua tra le sue mutandine, che immagino siano già bagnate.

"Dai non avere paura" mi sussurra Christian con una voce sensuale ed io lentamente mi avvicino, con la lingua che si allunga e dapprima lo sfiora e poi le mie labbra pizzicano il prepuzio più volte per poi lasciare lo spazio alla lingua che inizia a inumidirlo fino alla base.
La lingua scende alla base, allo scroto, sento i peli che mi pizzicano le labbra ed allora salgo, lasciandole strofinare per raggiungere il glande, prenderlo tutto in bocca e poi spingere giù lasciandolo totalmente scoperto.
Sento dei mugugni di piacere e questo mi provoca una reazione di eccitazione crescente, che mi fa aumentare il ritmo, spingendo, spingendomi più in giù, fino a che ce l'ho tutto in bocca, fino a che mi arriva in gola, per poi ritrarmi e spingere nuovamente per sentirmelo picchiare contro le pareti.
Lui dolcemente mi prende la testa e mi aiuta nel compito, facendomi aumentare il ritmo, facendomi crescere l'eccitazione, come se lo stessi penetrando, come se fossi io ad avere il controllo su di lui, e i suoi mugugni crescenti mi stimolano a stringere la bocca ad ogni pompata, per fargli aumentare il piacere.
In questo stato di trans non mi accorgo di quello che mi circonda, sento solo qualcosa di freddo che si appoggia in mezzo alle mie natiche, che spinge e che entra lentamente, sento il dolore delle pareti del retto che si allargano, ma l'eccitazione continua a salire, ed aumenta quando Marco, cingendomi con le sue mani i fianchi, mi penetra completamente, per poi arretrare e rientrare con colpi secchi ma ritmati.
Emetto degli urli, assorbiti dal pene di Christian che mi riempie la gola, arretro e lo sento pompare in maniera anomala, lo sfilo e mentre Marco continua ad entrare ed uscire con modi non troppo garbati, la mia lingua stuzzica velocemente il glande che emette uno schizzo e poi del copioso sperma che riesco a non sprecare infilandolo nuovamente in bocca.
Assaporo quella sostanza calda, mentre Christian emette gemiti di soddisfazione, ripulisco completamente tutto entrando ed uscendo completamente, mentre da dietro sento una voce che urla "vengo!".
Una sensazione strana, sento una cosa calda scorrere nelle mie viscere, ma subito dopo Marco lo sfila e prendendomi per la testa, mi sposta verso di se e me lo infila in bocca. Ripulisco anche lui, mentre inizio a sentire dolore al fondo schiena, che pulsa, quasi ci fosse ancora qualcuno dentro di me. Poi dopo qualche attimo anche Marco si sposta e si siede sul bordo del letto, dove stanno già Christian e Carla al centro.

"Hai capito la Michelle!"
"Sei proprio ricca di soprese!
 
I due ridono, mentre iniziano a toccare il seno di Carla ed a spogliarla completamente: le infilano le mani in mezzo alle gambe, in mezzo alla vagina, mentre lei inizia a gemere di piacere ed io inizio ad agitarmi, tentando in tutti i modi di rialzarmi.
 
"No, no, no! Tu adesso devi guardare, finora hai goduto solo tu, fai godere un po' anche noi."
Ed alzandosi, prende le due autoreggenti che ha appena sfilato a Carla e con una lega strette le mie caviglie, mentre con l'altra stringe insieme quest'ultime ai polsi, impedendomi di muovermi.
 
Poi ritorna sul letto, ed io non posso fare a meno di guardare tutto, di guardare come la toccano, come la baciano, la leccano, la penetrano. Venti minuti conditi dalle sue urla, dai loro grugniti e dai miei pianti. Finito tutto si ricompongono, si rivestono e prima di uscire mi slegano e mi rimettono in piedi.
Io rimango davanti a loro, senza riuscire a dire una misera parola; le loro lingue che entrano in contatto con la mia mi fanno capire che quell'agonia è finita. La porta si apre ed ancora i due, a turno, affossano la lingua della bocca di Carla.

"Siamo d'accordo a domani per quest'ora?"
"Si, io e Michelle ci faremo trovare pronte"
"Va che viene anche Carlos"
"Ma non sarà un po' troppo grosso per lei?"
I tre mi guardano e si mettono a ridere.
"Hai tempo una ventina di ore"
"Si, ma da 4cm deve passare a 6cm"
"A domani"
"A domani"

La porta si chiude e lei viene verso di me: "adesso ti farò un po' male".
Mi riaccompagna ancora verso il letto, mi fa mettere in ginocchio col busto appoggiato al letto e con le mani ancora legate dietro la schiena. Sento un liquido freddo che mi cola giù in mezzo alle natiche, poi uno o due dita che mi penetrano per distribuire all'interno del retto il lubrificante.
"Lo faccio per il tuo bene".
Lancio un urlo!
 
Storie di femminilizzazione forzata 24 dicembre 2021
 
 

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