FEMINIZED STORIE vol.2

FEMINIZED STORIES vol.2

Ed eccolo qui! Il nuovo libro della Vale. - (clicca sulla scritta sopra per leggere l'articolo) - Ancora una raccolta di racconti sulla ...

sabato 10 aprile 2021

Lo strappo

Femminilizzazione forzata intro: momenti di imbarazzo totale...

Mi cade una vite, scendo dalla scaletta e mi chino per raccoglierla piegando le ginocchia: sento un rumore netto, chiudo gli occhi e alzo la testa verso l'alto; di solito non sono uno che dice parolacce, ma questa quasi mi scappa, faccio scorrere la mano sulla tasca dei jeans, la sposto un po' verso l'interno e sono a contatto con la mia nuda pelle.

Scorro in alto e in basso, - Ma No! - Esclamo; lo strappo sarà lungo una quindicina di centimetri e ora che ci penso, nel furgone non ne ho neanche un paio di pantaloni di scorta, devo passare per forza da casa in pausa pranzo.

Però ora i problemi sono due: devo finire di collegare la lampada e devo uscire dall'ufficio senza farmi notare; provo ad abbassare la felpa ma niente, si nota troppo, l'unica è utilizzare la borsa tenendola spostata sul dietro per nascondere più che posso lo squarcio.

Per fortuna nell'ufficio non c'è nessuno, risalgo sulla scala, fisso la vite mancante e poi collego i tre fili dell'alimentazione; sistemo la lampada, la blocco con la vite di supporto e scendo dirigendomi verso l'interruttore che c'è vicino alla porta d'ingresso.

Premo il pulsante e la luce si accende illuminando la stanza, nell'angolo opposto al mio sento un paio di mani che batte in segno di approvazione.

Guardo meglio e noto la segretaria Chiara che mi fissa in maniera divertita ed avanza verso di me.

Arriva proprio davanti a me e la sua mano sinistra si appoggia sulla mia natica destra, scorrendo fino ad entrare nella fessura ed afferrando il retro delle mutande.

- Proprio un bel guaio qui! - mi dice mentre mi appoggia la mano destra sulla spalla e mi gira di 180 gradi, tirando le mutande e facendomi indietreggiare verso il centro della stanza.

Non riesco ad opporre resistenza, il mio membro stretto oltre misura dalle mutande si sta ingrossando e inizia a salire in me l'eccitazione.

- Ed eccone un altro! - sento solo un "zip" e il mio membro che si libera di colpo andando a sbattere sulla cerniera dei jeans, mi volto e vedo Chiara con in mano le forbici che mi sorride mentre tenendole in alto, apre e chiude un paio di volte per simulare un taglio.

- Tranquillo, sistemo tutto io, però togliti tutto e mettiti questi! - Me lo dice mentre apre il terzo cassetto della scrivania ed estrae un pacchetto avvolto dalla plastica, contenente una gonna e un paio di mutandine di pizzo bianco.

- Dai veloce, che sistemo tutto prima che arrivano le altre, e nel caso, siediti dietro la scrivania di Lucia.

Eseguo, tolgo le scarpe e dopo i jeans strappati e le mutande tagliate, glie le porgo, mentre lei mi da il pacchetto: con una certa vergogna, essendo nudo davanti a lei, indosso le mutande e la gonna nera attillata; le mutande sono strette ed infilandole a malapena riesco a nascondere il membro, mentre il resto sborda a destra e a sinistra, poi con la gonna attillata, il mio membro si vede in maniera imbarazzante.

- Siedi li un attimo che devo chiamare Sofia! - Eseguo, la ragazza dopo poco entra, non nota niente di me che sono seduto dietro la scrivania, Chiara la saluta, le porge il sacchetto dove ha messo jeans e mutande e le dice: - Butta via pure sta roba qua! - Io la guardo scioccato ma non dico nulla, mentre appena chiude la porta uscendo, mi alzo e mi avvicino a lei chiedendogli delle spiegazioni; lei mi guarda e ride chiamando ad alta voce - Lucia, Sofia, potete entrare ora! -

Ancora col dito della mano puntato contro Chiara, vedo entrare le due donne che, guardandomi si mettono subito a ridere.

- Ecco perché era seduta li, è la nuova assistente? Va che ti ruba il posto Lucia.

Quest'ultima avanzando verso di me, alzandomi la gonna e lasciando scoperto il mio membro dietro le mutandine.

- Lo vedremo, masturbati su e vieni, che ti voglio col pisello moscio!

Meccanicamente eseguo, abbassandolo le mutandine e prendendolo in mano, cominciando ad andare su e giù.

Eccitato come sono non ci vuole molto, dopo qualche schizzo  lo sperma cade per terra poco distante dalle mie gambe creando una piccola pozza di liquido seminale.

- Abbassati e leccarlo tutto! - mi dice in maniera perentoria da Sofia: non riesco a porre obbiezioni, mi inginocchio, avvicino la lingua al pavimento e comincio a leccare quel liquido caldo.

Sento un clic, poi un altro, è Chiara che mi sta scattando alcune foto con il cellulare.

Mi fanno rialzare e poi mi fanno sedere nuovamente sulla sedia di Lucia: - Dai inizia il primo giorno da assistente per Veronica, finite di metterle la divisa e fatele un minimo di trucco.

Mi fanno indossare un paio di autoreggenti nere e scarpe nere col tacco 12, un reggiseno ed una maglietta di raso bianca e poi trucco, smalto e una parrucca bionda sulla testa.

- Voilà come ti sembra?

- Perfetta! Manca solo l'approvazione del capo!

- Veronica, esci da questa stanza, ultima porta in fondo al corridoio. Veloce! Al capo non piace aspettare.

Come una molla mi alzo ed inizio a camminare, barcollo un attimo sui tacchi, ma poi apro la porta camminando a passo spedito nel corridoio.

Una decina di impiegati mi fanno apprezzamenti e risolini, uno mi accarezza pure il sedere e lo fulmino con lo sguardo.

Appena entrato dal direttore, lui mi guarda, si avvicina e mi dice: - La mia Veronica! - E senza dire altro mi stringe a se e mi infila la lingua tra le labbra.

Storie di femminilizzazione forzata, by Vale84cd - 8 aprile 2021

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