FEMINIZED STORIE vol.2

FEMINIZED STORIES vol.2

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sabato 6 febbraio 2021

In piscina

 Femminilizzazione forzata intro: Chi disprezza poi "forzatamente" apprezza

 - Hai visto quelli lì come sono vestiti? - dico al mio amico Gianni

- E cosa c'è di strano?

- Tutti attillati, mi sembrano dei culatoni!

- Tu oltre che pirla sei rimasto negli anni 50!

- Va va, io sto alla larga! Ci vediamo.

- Cerca di fare il bravo Sergio.


Lo saluto, ultimamente ci incrociamo solo negli spogliatoi, lui che finisce la sua ora di palestra, ed io inizio la mia ora di piscina. Lo avevo conosciuto tre anni fa proprio qui, tutti e due nel corso di nuoto, poi questo settembre con il cambio di lavoro, non riesco ad arrivare in tempo e mi devo accontentare del nuoto libero, mentre lui si è dato alla palestra, pesi ed esercizi vari.

Stavamo discutendo dei nuovi abbigliamenti dei giovani d'oggi, tutine ultra-attillate forse per far risaltare i muscoli, e forse Gianni ha ragione, sono ancora del vecchio stampo, mi allenerei in palestra con felpa e cappuccio e qui body e calzoni attillati mi fanno sembrare tutti quegli sportivi effeminati.

Dopo aver messo su il costume, ciabatte e accappatoio vado un attimo in bagno: solite abitudini, poi ritorno per prendere cuffia e occhialini, scale e una cinquantina di vasche.

Ritorno verso l'armadietto e trovo tre ragazzi che se la discutono beatamente proprio li davanti, palestrati e con quelle tutine attillate; uno di loro ha proprio la mano appoggiata sul mio armadietto, lo guardo storto e i dico: - Posso? - mostrandogli la chiave.

Lui senza dire niente sposta la mano e va avanti a parlare, ma quando chiudo il lucchetto e mi appresto ad andare in piscina, mi chiama: - Oh scusa tu? Ti piace il mio vestitino?

- Come scusa? - rispondo seccato.

- Si dai, mi interessa il tuo giudizio! Mi fa sembrare effeminato? Così hai detto al tuo amico.

Divento rosso in viso per la figura di M che ho fatto per quella frase scherzosa e non riesco a rispondere.

- Su dai, tocca e dammi un consiglio! - E prendendomi la mano stringendomi il polso, me la appoggia sul suo pacco e comincia a muoverla su e giù.

- Guarda, avete capito male, io non sono...

- Non sei cosa? Un uomo? Io oggi ho voglia, come i miei amici, di fottere un uomo, e tu sei il prescelto di oggi.

- Ma cosa diavolo state facendo!

Dico questo mentre i due mi sfilano l'accappatoio dalle spalle lasciandolo cadere a terra e mi abbassano il costume fino alle ginocchia.

- Se allarghi un po' le gambe sentirai meno male!

- No che fate, lasciatemi stare!

Prendendomi con una mano il mento e stringendolo, avvicina la sua faccia alla mia e mi dice in tono gentile: - Se sei un uomo ti fotto, se sei una donna ti lascio stare.

- Sono una donna! - Dico d'istinto senza pensare, e mentre sto ancora con l'agitazione nel corpo per quello che sta accadendo, i due mi spingono sulla panchina di fianco all'armadietto, mi sfilano il costume e me ne fanno indossare uno femminile, fucsia con i risvolti ed un fiocco davanti, ed un gonnellino nella parte inferiore, poi mi infilano degli scaldamuscoli variopinti sui polpacci tipo Jane Fonda, una fascetta sulla fronte, un paio di ciabattine rosa e mi dicono: - Andiamo su in palestra a ballare!

Non ci penso nemmeno, glielo dico, ma prendendomi per le due braccia mi spingono fuori dagli spogliatoi e si dirigono sulla scalinata che da alla palestra.

Facciamo quattro scalini e poi si fermano, mi lasciano e salgono senza curarsi di me; subito mi giro e mi dirigo verso gli spogliatoi, apro la porta e mi trovo davanti altre due persone mai viste prima, che guardandomi fischiano in segno di approvazione.

Scappo tra gli armadietti, mi dirigo verso i bagni, entro in una doccia e chiudo la porta; mi appoggio alla parete, mi tremano le gambe e il cuore batte forte: ho mille pensieri per la testa, soprattutto come uscire di li, mi devo svestire aspettare che non ci sia nessuno negli spogliatoi e poi correre all'armadietto ed infilarmi i miei vestiti, si farò così, devo solo aspettare il momento giusto, non sento più le voci di quei due ragazzi, forse se ne sono andati.

Guardo il mio corpo fasciato nel costume viola, col mio membro che comincia a dare cenni di risveglio, appoggio la mano sopra di esso, accarezzo il costume con le dita della mano sinistra, mentre la destra socchiude leggermente la porta per guardare fuori.

Mi blocco, vedo due pettorali ed una mano che spinge la porta aprendola e facendola sbattere contro l'altra parete; guardandomi, e soprattutto guardando la mia mano esclama - Che fai, ti vuoi divertire da sola?

Io rimango li impietrito, mi ha davvero parlato al femminile; talmente bloccato che quasi non mi accorgo che prendendomi il polso, appoggia la mia mano sul suo membro in erezione. Scrollo il capo, e mi accorgo che è completamente nudo davanti a me, mentre mi prende e appoggia l'altra mia mano sul suo petto rasato. Me la fa scorrere sui suoi addominali scolpiti, poi scendendo sempre più in basso, mi serra il polso anche dell'altra mano e le mette sui suoi glutei.

Non so cosa mi stia capitando, ma inizio ad affondare le mie dita nella sua morbida pelle mentre lui avanza fino a che con la schiena mi trovo bloccata all'angolo della doccia. È un attimo, le sue mani mi scorrono su per le braccia, sulle spalle, sul collo, io assecondo i suoi movimenti e mi avvicino a lui, con gli occhi socchiusi e con la bocca che si apre. Le sue mani, salite su per la nuca, si intrecciano tra i miei capelli mi spingono il suo membro in bocca, lentamente fino ad arrivarmi in gola.

Travolto da una crescente eccitazione, inizio ad andare avanti e indietro, a stringere ed allargare la bocca, a leccare il suo prepuzio, a sentire il suo membro che si gonfia sempre di più, scoprendo il glande. Le mie mani continuano ad affondare nella sua carne, sento che emette dei gemiti di sofferenza ma questo mi fa eccitare ancora di più; aumento la frequenza, sempre più velocemente fino a che vengo inondata ripetutamente da una sostanza calda che succhio avidamente. Anche i suoi gemiti cessano, mentre io finisco di ripulire il tutto ma con le mani che, lasciando il di dietro, lo prendono tra le mani ed iniziano a masturbarlo.

Mentre aumento la velocità con le due mani, lo stuzzico con la punta della lingua: ci vuole qualche minuto, ma un suo grido  mi annuncia che ho ottenuto il secondo premio di giornata; non ne perdo neanche una goccia, un ultima stretta con le mani e poi lo lascio, estasiato io più di lui, mi accascio sfinito sul pavimento e lo guardo con un sorriso malizioso.

Lui mi guarda e poi dice: - ripreso tutto vero? - Mi si gela il sangue e poi vedo sbucare l'altro suo amico con in mano il cellulare che dice: - Si tranquillo, servizio completo!

Mi sento sprofondare l'animo sotto il pavimento mentre i due mi elencano le regole da rispettare per far sì che il video non finisca nelle mani sbagliate. Finito mi ricompongo, esco dagli spogliatoi e salgo le scale tra le risate dei miei amici che avevano organizzato il tutto.

Ovviamente il racconto si ferma con io rinchiuso nella doccia, uscito solo dopo che i due mi avevano svelato lo scherzo dei miei amici.

In piscina ora ci vado solo una volta alla settimana, il sabato, martedì e giovedì sera vado dai miei due ragazzi.

Storie di femminilizzazione forzata, by Vale84cd - 1-5 febbraio 2021

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