FEMINIZED STORIE vol.2

FEMINIZED STORIES vol.2

Ed eccolo qui! Il nuovo libro della Vale. - (clicca sulla scritta sopra per leggere l'articolo) - Ancora una raccolta di racconti sulla ...

giovedì 28 gennaio 2021

Serata a due

 Femminilizzazione forzata intro: tre sarà meglio di due?

Finalmente dopo tanto tempo sono riuscita ad andare dalla mia amica Michi e farle conoscere la Vale; fino ad ora mi aveva solo visto nelle foto e mi aveva fatto i complimenti, ma dal vivo è tutta un'altra cosa.
- Mi puoi dare una mezz'oretta di tempo? - le dico facendo pure gli occhioni dolci.
- Ma certo Vale, tranquilla! Abbiamo casa libera fino a stasera alle 20, e sono solo le 15! 

Così col mio zaino mi intrufolo nel bagno: prima mi cambio d'abito, scegliendo della lingerie di pizzo nera, mutandine e reggiseno push-up che mi fa una terza, poi collant neri leggeri e sopra un tubino turchese che mi modella il corpo.
Preparo le scarpe tacco 12 nere che metto vicino alla porta e inizio a truccarmi; voglio farle vedere come è migliorata la Vale anche grazie ai suoi consigli e opto per un look un po' aggressivo, con l'eyeliner ben marcato e un doppio colore, viola e verde sulle palpebre, rossetto di un rosso viola acceso ed una passata di cipria per completare l'opera. Infine smalto fucsia sulla mani e parrucca rossa mossa in testa.
 

Mi riguardo per l'ultima volta allo specchio, mi infilo le decoltè tacco 12, tiro un sospiro di sollievo, apro la porta ed esco.
Passo l'anticamera ed entro nella sala, lei è seduta sul divano che sta leggendo un libro, scosta il capo e mi fissa: abbassa gli occhiali e rimane con la bocca semi-spalancata per qualche secondo fino ad esclamare: - Mamma mia Vale, come sei stupenda!
- Non esagerare Michi, che mi imbarazzo.
- No, dico sul serio, sei uno schianto proprio.
- Grazie, anzi per ringraziarti servo io il te.
- Guarda è già tutto pronto li in cucina.


Entro in cucina: c'è già un vassoio con la teiera, le due tazzine e due contenitori con zucchero e diverse bustine di te e un piattino con una decina di biscotti; prendo il vassoio e lo porto in sala, appoggiandolo sul tavolino, prendo due bustine di te e le poso delicatamente nelle tazzine, per poi versare l'acqua calda, una bustina di zucchero per tutte e due e poi le passo nelle mani la tazza fumante.
Finiamo la merenda e iniziamo a parlare tra di noi, quando involontariamente, poso la mia mano sulla sua gamba iniziandola a massaggiare; lei lascia fare e quando mi accorgo di quello che sto facendo, mi afferra la mano che stavo per togliere e mi invita a continuare.
- Ti ho detto che ti avrei trovato una ragazza - guardandomi negli occhi e facendo la faccia corrucciata - ma per adesso ti devi accontentare di me!
E posandomi una mano sulla coscia, inizia a farla scivolare su fino ad infilarsi nel tubino, in mezzo alle gambe e sul mio membro che inizia a diventare duro.

Senza dire niente, lei avvicina il suo volto al mio, unisce le sue labbra alle mie e si fa strada con la lingua. Un bacio appassionato, intenso, interminabile, con una mano le prendo la coscia, mentre lei mi abbraccia forte, mi stacco, la guardo negli occhi, quasi a dirle "ma cosa stiamo facendo" ma la voglia è troppo forte e mi rituffo nelle sue labbra e torno a contatto con la sua lingua.

Un rumore improvviso, ci stacchiamo di nuovo, vedo i suoi occhi terrorizzati e la sua voce flebile che dice - Diavolo! È già qui! - Si alza, si ricompone, con un fazzoletto si toglie il trucco sbavato e passandomene uno mi sussurra - Vai in bagno a sistemarti!

Sento la sua voce che dice: - sorpresa!-
- Mi hai fatto spaventare, stavo guardando chi esce dal bagno.
- E chi dovrebbe uscire? Il gatto?
- Più che altro una gattina.
- Buonasera! -
Esco con passo deciso, quattro passi e mi posiziono davanti a lui, le allungo la mano ed aspetto che me la baci - Non è molto carino - dico mentre lui mi guarda la mano e passa oltre.
- Allora cosa stavate facendo di bello? - dice lui fissando la moglie con uno sguardo divertito?
- Ci siamo bevute una tazza di tè e...
- E bacia bene Valentina?
- Come scusa? Non capisco!
- Ripeto: bacia bene Valentina? -
detto in tono aggressivo, avvicinando la sua faccia a quella di Michi a pochi centimetri di distanza.
- Allora? - ripete a voce alta, mentre la Michi rimane bloccata con la bocca semi aperta e sta quasi per mettersi a piangere.
- Non mi sembra il caso Paolo! - dico mentre si gira verso di me con aria di sfida.
- Su, continuate dove avete interrotto! - e dicendolo prende per i capelli Michela e me la butta letteralmente tra le mie braccia.
- Su, un bel bacio con lingua! - ripete ad alta voce, sempre tenendole la coda dei capelli tra le mani.
- Su! - E chiudendo gli occhi apro la bocca e mi rifiondo tra le sue labbra, mentre lei non muove un muscolo della bocca come paralizzata.
- Lascia stare, ci penso io! - E allontanandola e spingendola sul divano, si mette davanti a me e con una mano dietro la nuca, mi spinge verso di lui e mi inserisce la sua lingua in bocca.
Io ho un sussulto di rifiuto, ma tra la sua mano che mi blocca la testa e la sua lingua che lavora in modo frenetico, mi lascio andare in un bacio appassionato.
- Visto? Così si fa! - rivolgendosi a Michela che è sdraiata sul divano in lacrime, e rigirandosi verso di me, mi dice: - Ora sta qui a guardare!
 

Si avventa su Michela e alzandole la gonna, le strappa le mutandine di dosso; dopo un attimo di indecisione mi avvento su di lui, prendendogli con le mani la mano sinistra che tiene ferma le caviglie.
In una frazione di secondo la sua mano destra sbuca con un paio di manette di metallo, mi blocca il polso destro e poi facendomi roteare su me stesso, mi blocca l'altra mano dietro la schiena.
- Ma cosa stai facendo? - Tento invano di liberarmi mentre premendo una mano sulla spalla e dandomi un colpetto sul retro delle mie ginocchia con il suo ginocchio, mi fa cadere a terra.
Ancora confusa da quella situazione, mi fissa una manetta alla caviglia destra e facendola passare a forza tra la catenella che mi tiene uniti i polsi, me la fissa alla caviglia sinistra. Sono così davanti a loro in ginocchio, con le gambe aperte e senza poter muovere braccia e gambe.
Rossa di rabbia urlo: - Se gli fai qualcosa giuro che io... - ma mi blocco, guardando Michela che esplode con una sonora risata;

- Ma fai cosa? Guardati! - mi dice Michela con il viso che sembra dirmi "Ma povera cucciola"; io rimango muta, rossa in viso ora per l'umiliazione e per la presa in giro in quella situazione. Si erano messi d'accordo, d'accordo per umiliarmi, per rendermi ridicola ai loro occhi, e mentre continuavo a rimuginare a questa situazione, Paolo mi guarda e fa: - Ora stai in silenzio, magari impari qualcosa! - E con Paolo seduto sul divano, Michela si avvicina e si mette in ginocchio davanti a lui, gli sfila i pantaloni e le mutande, con lui che la aiuta nel compito facendo leva sulle mani ed alzando il bacino. Poi lo prende con le due mani, inizia a massaggiarlo, sfila indietro il prepuzio e lascia libero il glande, lo tocca con la punta della lingua, Paolo con un leggero mugugno approva, ancora piccoli contatti, poi la lingua si sposta alla base e sale fino al culmine per poi lasciare il posto alla sua cavità orale; avanza con le labbra fino a farlo sparire e poi torna in senso opposto, una piccola scia di rossetto e poi ancora dentro e fuori, aumentando via via la velocità.

Ed io ero lì a meno di mezzo metro da loro due che mi godevo la scena, con l'eccitazione che mi saliva solo a guardare, con il desiderio sempre più crescente di poter partecipare a quel gioco, con degli spasmi involontari dove cercavo nella mia mente di liberarmi dalle manette e prendermelo in mano,
Paolo emetteva sempre dei mugugni sempre più forti, e il membro era effettivamente diventato più grande del normale.

- Oh, sì! Ora - E mentre stavo guardando il viso contratto di Paolo in piena estasi, Michela mi prende la testa con le due mani e mi spinge fino a che le mie labbra vengono in contatto col membro di Paolo. Oppongo poca resistenza, lo sento scivolare, scorrere sulle mie labbra, sento lo spruzzo di liquido spermatico che mi inonda la bocca, mando giù a più riprese, sembra non finisca più. Poi mentre esco e faccio per ripulire bene con la lingua, mi mette un piede sul costato e spingendo mi fa cadere in mezzo alla stanza.

Continuo a fissarlo, con il cuore che continua a battere forte, con la mia lingua che va alla ricerca delle ultime tracce, lo guardo mentre si alza, mentre prende la mano di Michela, mentre posa il suo braccio attorno alla vita di lei, mentre si allontanano verso la stanza, mentre mi augurano la buona notte, mentre chiudono la porta e spengono le luci.

 

 Storie di femminilizzazione forzata, by Vale84cd - 23-28 gennaio 2021

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