FEMINIZED STORIE vol.2

FEMINIZED STORIES vol.2

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domenica 2 agosto 2020

Nylon

Femminilizzazione forzata intro: ...il fruscìo dei collant, che magnifica sensazione

"Mi passi i collant che sono lì sulla sedia, grazie".

"Eccoli tesoro", la mia mano sfiora quella di mia moglie che prende i collant, il nylon che scivola via dalle mie mani mi provoca un'eccitazione sempre crescente: infila una gamba, poi l'altra e poi le tira su fino all'altezza del sedere; sono eccitato, lei nota il rigonfiamento delle mie parti basse, mi sorride e mi dice:"Su, vieni qui da me!"

Io avanzo verso di lei fino a che mi mette la mano sopra le mutande dicendomi: “toccale se vuoi!”

Io comincio con le mani a massaggiarle i fianchi, sentire il fruscio del nylon sulle mie dita mi fa eccitare maggiormente, mentre lei mi infila la mano nelle mutande ed inizia a massaggiarmelo; la trascino sul letto, sei si sdraia appoggiandomi la gamba sul fianco, mentre io inizio a massaggiargli la coscia, scendendo sempre più giù fino ad arrivare al polpaccio. Lei mi sfila le mutande, che scendono giù per le cosce mentre continuo a massaggiarla, me le sfila dai piedi e poi se le avvicina al volto annusandole.

Col membro in erezione gli poso la mano sui fianchi per togliergli i collant, ma lei con uno schiaffo mi guarda e mi dice “non questa volta amore”.

La guardo stranito e la sua mano si sposta sotto il cuscino, tirando fuori un altro paio di collant, nere: mi guarda e mi sussurra “mettiti queste”.

“Come scusa?” mi esce spontaneo mentre lei ritorna a massaggiarmelo con più vigore, alchè le rispondo “va bene amore”.

Inizio ad infilare un piede nei collant, mi sento abbastanza impedito, ma lei mi sussurra “ti aiuto io”, avvolge una calza con la mano, me la infila su una gamba, fin sopra il ginocchio, poi mentre io con la mano sinistra me la accarezzo, mi avvolge anche la gamba destra, infine tirandomele su fino a coprirmi tutto.

Mi guarda, col membro in erezione avvolto nel collant, mi fa sdraiare nuovamente sul letto di schiena e inizia a massaggiarmi le cosce, andando su e giù sull’inguine, io di riflesso gli prendo le mani e cerco di avvicinarle al mio membro, ma lei mi prende i polsi e posandosi su si me, me li porta sopra la testa dicendomi “lascia fare a me tesoro”.

Rispondo con un ok, mentre ancora su di me, apre il cassetto del comodino sulla destra e prende un paio di manette: me le fissa ai polsi facendole passare da dietro lo schienale del letto; rimango fermo mentre lei mi alza la canottiera coprendomi la faccia: riesco ad intravederla, ma poi si alza, accende la luce della abat-jour e spegne la luce della camera.

Sento un rovistare strano nel cassetto del comodino, sento il suo respiro e i miei battiti che stanno iniziando ad accelerare, sento che mi stringe qualcosa alle caviglie, sento che lega qualcosa sull’angolo del letto, dal rumore capisco che sta facendo passare una corda a degli anelli che sono fissati alle mie caviglie, poi tira e le mie gambe vengono spinte all’indietro fino a che i miei piedi quasi toccano lo schienale del letto.

Fissa la corda con un nodo all'altro angolo del letto e praticamente sono immobilizzato con le gambe aperte, lei inizia a massaggiarmi le cosce, facendomi crescere nuovamente l’eccitazione, il tocco delle sue mani sui collant, mi fa impazzire come quando erano le mie che toccavano il suo corpo, le sue mani si spostano li in mezzo: spero che inizi a massaggiarmelo, a farmi venire, però lei si sposta più in basso, verso il sedere, le sue dita iniziano a premere, a spingere e poi con le unghie provoca un taglio nelle calze, con le dita allarga quel piccolo buco e poi inizia ad infilarmi uno, due, tre dita li dentro.

Io inizio a gemere dal piacere, vorrei che andasse un po’ più su per iniziare a prendermelo, a stuzzicarlo, ma lei toglie le dita, e con le due mani mi prende nuovamente le cosce ed affonda le sue unghie nella carne.

Mi lascio sfuggire un “ahia”, ma lei con voce calda mi sussurra “aspetta di sentire questo”.

Rimango qualche secondo a pensare a quella frase quando qualcosa inizia ad entrare nel mio fondoschiena, lancio un urlo proprio quando mi toglie la canottiera dal viso: la guardo in faccia, ha un sorrisetto divertito, guardo i suoi seni, turgidi e poi mi sposto in basso e vedo che indossa una specie di cintura con un membro che gli esce e che me lo sta infilando dentro.

“Ma cosa stai facen…. Ahhhh”

Con un colpo secco me lo fa entrare tutto e poi inizia ad andare avanti ed indietro, sempre con più forza e sempre con più velocità: io la guardo, il suo sguardo che sembra posseduto, il suo sguardo di chi è sicura di se, di chi sta dominando, di chi non ha intenzione di smettere, di chi non ha intenzione di fermarsi sentendo che sto iniziando a piagnucolare: senza pietà, si sta comportando come un uomo che continua fino all’orgasmo, mentre io sono la femmina che, immobilizzata subisce sperando che tutto ciò finisca presto.

Il nylon, il nylon che struscia sul mio membro riesce a farlo venire, lentamente, bagnando i collant, l’eccitazione decresce mentre il martellare incessante da dietro continua incessante facendomi scendere le lacrime agli occhi, facendomi sentire una puttana che viene sbattuta.

Lei se ne accorge, cala il ritmo e poi si ferma, ansimando, esausta, mi guarda, sorride, me lo sfila dal dietro e poi mi dice una frase che mi fa gelare il sangue:

“Allora come ci si sente ad essere sbattuta, bello ne?”

Io non rispondo, ancora legato, con le gambe che iniziano a tremarmi; mi abbassa i collant tutti impiastricciati e con la mano inizia a masturbarmelo: vengo nuovamente, poco pero, sulla sua mano, lei la toglie e me la posa sulla faccia, pulendola sulle mie labbra.

“Ciao amore ci vediamo dopo!”

Spegne l'abat-jour, esce dalla camera e chiude la porta dietro di se, nel buio della stanza rimango li a pensare a cosa è appena successo, con le lacrime che mi scendono sul viso, mentre la mia lingua va a ripulire quella sostanza calda dalle labbra.

Storie di femminilizzazione forzata, by Vale84cd - 2 agosto 2020

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