Suono il campanello e mi apre il signor Fabio, titolare del negozio di parrucchiere/estetista Mybelle; andiamo subito giù al piano interrato: dove devo installare le nuove apparecchiature dell'impianto di allarme; i cavi li avevo già tirati assieme al mio collega la settimana scorsa, quindi mi manca solo da
collegare i due rilevatori volumetrici, controllare i contatti e cablare la centrale.
Mi presenta al sig. Gianni, che mi seguirà nel caso avessi bisogno di qualche informazione o aiuto.
Nella mattina riesco a collegare tutte le apparecchiature e a mezzogiorno riesco ad installare la centrale, che cablerò nel pomeriggio.
La temperatura nel piano interrato è un po' alta, i climatizzatori sono ancora scollegati: in pratica sono quasi sudato fradicio e dovrei uscire a mangiare qualcosa.
Chiamo il sig.Gianni, che guardandomi mi dice: "Hai pure fatto la doccia gratis? Non preoccuparti, ti trovo qualcosa da metterti e mangiamo assieme nella saletta riunioni qui a fianco".
Lo seguo ed entriamo in un corridoio lungo una decina di metri: aperta una porta antipanico, un altro corridoio pieno di porte ed entriamo in una saletta adibita a spogliatoi con tavolo, panche e armadietti.
"Fatti pure una doccia, mentre io ti preparo qui alcuni vestiti".
Lui esce, mi svesto, prendo un accappatoio bianco e ciabatte vicino alla doccia, entro e mi lavo. Alla
mia uscita, trovo un pacchetto con su scritto "vestiti per Luca".
Che gentile penso; apro il pacchetto e spalanco gli occhi: minigonna e camicetta nera col pizzo bianco e un completo intimo con mutandine e reggiseno bianche, a lato delle scarpe col tacco nere.
Rimango paralizzato quando due ragazzi, che ho intravisto prima, mi si avvicinano e mi tolgono l'asciugamano che cade per terra ed iniziano a massaggiarmi i glutei e il petto, torcendomi un poco i capezzoli; il primo mi dice "o ti vesti o te lo infilo nel di dietro", mentre il secondo "o ti vesti o ti costringo a farmi un pompino".
Senza pensarci un attimo inizio a vestirmi ed in meno si un minuto sono pronto; "brava, vedi che se ti metti con impegno..." ed avvicinandomi un rossetto sulle labbra me lo applica con delicatezza, mentre l'altro mi prende le mani e mi applica dello smalto rosso.
Meno di cinque minuti, dopo avermi applicato anche ombretto e mascara, mi dicono "voilà" mentre mi applicano una parrucca a caschetto nera con sopra un nastrino nero con pizzo bianco. Mi infilano le scarpe e mi dicono:"seguici, il pranzo è pronto".
Entriamo in un'altra sala, ed oltre a Gianni e Fabio ci sono altri dieci ragazzi che mi guardano come se avessero visto un angelo."Ecco Simona, guardate com'è splendida, non vi pare?" Io arrossisco vistosamente e titubante vengo trascinata e fatta sedere tra Gianni e Fabio, che posano le loro mani sopra le cosce ed iniziano a muoverle, facendomelo andare in erezione.
Mangiamo primo e secondo, poi quando sparecchiano per il dolce, due camerieri mi invitano ad alzarmi e a seguirli: io non capisco dove mi stiano portando, poi arriva un carrello lungo due metri e largo uno, ricoperto di carta stagnola; mi fanno sdraiare di schiena ed una volta adagiato, mi legano i polsi alle due gambe del carrello, mentre le caviglie agli angoli opposti dello stesso.
Poi prendendo una forbice, tagliano la gonna e le mutande, mettendo in risalto il mio pene eretto e prima che io potessi parlare, un cuoco mi infila una palla di gomma dura in bocca che fissa con dei lacci dietro la nuca.
Inizialmente non riesco a capire cosa vogliono farmi mentre tutti i commensali si alzano a mi accerchiano guardandomi eccitati, ma dopo alcuni di questi si scostano e compare il cuoco che porta una grossa pentola su un altro carrellino: infila il mestolo nella stessa e versa il liquido direttamente sul mio membro.
Del cioccolato bollente viene fatto calare sul mio corpo, facendomi scendermi le lacrime dal dolore e facendomi emettere dei mugugni soffocati, un altro cuoco, taglia e mi sfila la maglietta e il reggiseno e il cioccolato ricopre anche la pancia, i miei capezzoli, fino a scendermi sul collo.
Mentre i commensali ridono di gusto vedendo le lacrime che mi rigano il viso, gli chef posizionano una decina di montagnette di panna e dopo qualche minuto, i dieci ragazzi a turno cominciano a leccare tutta la panna e il cioccolato, anche mordendomi la pelle e facendomi emettere degli urli soffocati.
Finito di leccare e ripulire quasi tutte le tracce di cioccolato, si avvicina il signor Gianni che mi toglie la pallina dalla bocca e sale sopra il carrello: me lo infila in bocca e per completare il 69 me lo prende in bocca a sua volta.
Inizia a muoversi a ritmo costante e io non riesco a non assecondarlo, iniziando a gemere, mentre sento che qualcuno mi slega i lacci alle caviglie. Gianni mi mette le sue mani sotto le cosce e le spinge verso di me allargandomi le gambe, mentre sento una voce, quella di Fabio, che sussurra:"spero di non farti troppo male"
Il membro di Fabio mi entra dentro con violenza, facendomi emettere un urlo soffocato: entra ed esce più e più volte, il dolore e la sofferenza si mutano piano piano in una ondata di piacere, che sale sempre di più.
collegare i due rilevatori volumetrici, controllare i contatti e cablare la centrale.
Mi presenta al sig. Gianni, che mi seguirà nel caso avessi bisogno di qualche informazione o aiuto.
Nella mattina riesco a collegare tutte le apparecchiature e a mezzogiorno riesco ad installare la centrale, che cablerò nel pomeriggio.
La temperatura nel piano interrato è un po' alta, i climatizzatori sono ancora scollegati: in pratica sono quasi sudato fradicio e dovrei uscire a mangiare qualcosa.
Chiamo il sig.Gianni, che guardandomi mi dice: "Hai pure fatto la doccia gratis? Non preoccuparti, ti trovo qualcosa da metterti e mangiamo assieme nella saletta riunioni qui a fianco".
Lo seguo ed entriamo in un corridoio lungo una decina di metri: aperta una porta antipanico, un altro corridoio pieno di porte ed entriamo in una saletta adibita a spogliatoi con tavolo, panche e armadietti.
"Fatti pure una doccia, mentre io ti preparo qui alcuni vestiti".
Lui esce, mi svesto, prendo un accappatoio bianco e ciabatte vicino alla doccia, entro e mi lavo. Alla
mia uscita, trovo un pacchetto con su scritto "vestiti per Luca".
Che gentile penso; apro il pacchetto e spalanco gli occhi: minigonna e camicetta nera col pizzo bianco e un completo intimo con mutandine e reggiseno bianche, a lato delle scarpe col tacco nere.
Rimango paralizzato quando due ragazzi, che ho intravisto prima, mi si avvicinano e mi tolgono l'asciugamano che cade per terra ed iniziano a massaggiarmi i glutei e il petto, torcendomi un poco i capezzoli; il primo mi dice "o ti vesti o te lo infilo nel di dietro", mentre il secondo "o ti vesti o ti costringo a farmi un pompino".
Senza pensarci un attimo inizio a vestirmi ed in meno si un minuto sono pronto; "brava, vedi che se ti metti con impegno..." ed avvicinandomi un rossetto sulle labbra me lo applica con delicatezza, mentre l'altro mi prende le mani e mi applica dello smalto rosso.
Meno di cinque minuti, dopo avermi applicato anche ombretto e mascara, mi dicono "voilà" mentre mi applicano una parrucca a caschetto nera con sopra un nastrino nero con pizzo bianco. Mi infilano le scarpe e mi dicono:"seguici, il pranzo è pronto".
Entriamo in un'altra sala, ed oltre a Gianni e Fabio ci sono altri dieci ragazzi che mi guardano come se avessero visto un angelo."Ecco Simona, guardate com'è splendida, non vi pare?" Io arrossisco vistosamente e titubante vengo trascinata e fatta sedere tra Gianni e Fabio, che posano le loro mani sopra le cosce ed iniziano a muoverle, facendomelo andare in erezione.
Mangiamo primo e secondo, poi quando sparecchiano per il dolce, due camerieri mi invitano ad alzarmi e a seguirli: io non capisco dove mi stiano portando, poi arriva un carrello lungo due metri e largo uno, ricoperto di carta stagnola; mi fanno sdraiare di schiena ed una volta adagiato, mi legano i polsi alle due gambe del carrello, mentre le caviglie agli angoli opposti dello stesso.
Poi prendendo una forbice, tagliano la gonna e le mutande, mettendo in risalto il mio pene eretto e prima che io potessi parlare, un cuoco mi infila una palla di gomma dura in bocca che fissa con dei lacci dietro la nuca.
Inizialmente non riesco a capire cosa vogliono farmi mentre tutti i commensali si alzano a mi accerchiano guardandomi eccitati, ma dopo alcuni di questi si scostano e compare il cuoco che porta una grossa pentola su un altro carrellino: infila il mestolo nella stessa e versa il liquido direttamente sul mio membro.
Del cioccolato bollente viene fatto calare sul mio corpo, facendomi scendermi le lacrime dal dolore e facendomi emettere dei mugugni soffocati, un altro cuoco, taglia e mi sfila la maglietta e il reggiseno e il cioccolato ricopre anche la pancia, i miei capezzoli, fino a scendermi sul collo.
Mentre i commensali ridono di gusto vedendo le lacrime che mi rigano il viso, gli chef posizionano una decina di montagnette di panna e dopo qualche minuto, i dieci ragazzi a turno cominciano a leccare tutta la panna e il cioccolato, anche mordendomi la pelle e facendomi emettere degli urli soffocati.
Finito di leccare e ripulire quasi tutte le tracce di cioccolato, si avvicina il signor Gianni che mi toglie la pallina dalla bocca e sale sopra il carrello: me lo infila in bocca e per completare il 69 me lo prende in bocca a sua volta.
Inizia a muoversi a ritmo costante e io non riesco a non assecondarlo, iniziando a gemere, mentre sento che qualcuno mi slega i lacci alle caviglie. Gianni mi mette le sue mani sotto le cosce e le spinge verso di me allargandomi le gambe, mentre sento una voce, quella di Fabio, che sussurra:"spero di non farti troppo male"
Il membro di Fabio mi entra dentro con violenza, facendomi emettere un urlo soffocato: entra ed esce più e più volte, il dolore e la sofferenza si mutano piano piano in una ondata di piacere, che sale sempre di più.
Storie di femminilizzazione forzata, by Vale84cd - 1 luglio 2019
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