FEMINIZED STORIE vol.2

FEMINIZED STORIES vol.2

Ed eccolo qui! Il nuovo libro della Vale. - (clicca sulla scritta sopra per leggere l'articolo) - Ancora una raccolta di racconti sulla ...

domenica 24 maggio 2020

SERATA PARTICOLARE

 Femminilizzazione forzata intro: Quando pensi di dominare la scena, ma finisci dominato...

"Sali su da me?"

Quattro parole, le quattro parole che ogni uomo vuole sentire al termine di una serata romantica. Inizio a fantasticare e lo ammetto: rimango lì imbambolato mentre lei mi guarda chiedendosi se io abbia intenzione di terminare qui la serata.

"Si certo, volentieri!"

Ci sediamo sul divano, lei accende un CD, musica d'atmosfera: abbassa le luci e si siede di fianco a me. Parliamo del più e del meno per una decina di minuti e poi tutta d'un tratto si zittisce e mi appoggio la mano sulla gamba sinistra.

"Che caldo che fa, Che ne diresti di toglierti questa roba qui?"

E dicendolo, fa scorrere la sua mano sulla mia gamba, arrivando fino all'altezza delle mutande. Io non parlo, con un solo gesto tolgo t-shirt e canottiera, poi mi slaccio i jeans e li faccio calare fino alle caviglie.

Lei rimane lì di fianco guardarmi, poi mi posa nuovamente la mano sul fianco e sale sul petto fino ad arrivarmi capezzolo sinistro; inizia a giocherellare tenendolo tra indice e medio i massaggiandolo col pollice, continua fino a che me lo fa indurire e poi passa all'altro.

Io le passo una mano intorno al suo collo e la stringo a me, cercando di avvicinare le mie labbra alle sue, però lei mette la mano sinistra in mezzo alle nostre bocche e fa "shhh"

La mia mano destra si appoggia sul suo ginocchio e comincia a salire verso l'alto, lei la blocca con l'altra mano, alche le dico: "c'è qualcosa che non va?"

La sua mano si sposta sulle mie mutande e tenta di abbassarle, io l'aiuto togliendole e abbassandole  sotto le ginocchia.

"È che oggi mi sento uomo".

E nel dire ciò, avvicina la sua bocca al mio seno destro, leccandolo e succhiandolo, mentre il suo indice sinistro penetrare il mio fondoschiena e inizia a graffiare le pareti del retto.

Ho un sussulto quando comincia mordermi il capezzolo: con la mano allontano il suo viso dal mio petto e lei in tutta risposta mi dà uno schiaffo con la mano destra mentre l'indice sinistro entra più in profondità.

Urlo un "ahia", ma lei di tutta risposta si avvicina e infila la sua lingua nella mia bocca, dandomi un bacio appassionato e continuando a muovere il suo ditino dentro di me.

"Vuoi essere la mia donna per stasera?"

Mi sussurra tra una pausa e l'altra di questo bacio appassionato, ed io che sono in preda ad una crescente eccitazione ed a un calore che mi divampa da dentro, rispondo con un "S-SI".

Toglie la sua mano, si alza e mi guarda emozionata, io la guardo a mia volta, vedo una splendida ragazza che si sta togliendo la maglietta davanti a me, slaccia il reggiseno e me lo getta sul viso.

"Mettitelo!"

Sono imbarazzato, continuo a guardarla mentre si china a prendere la mia canottiera e la maglietta, se le infila facendole scendere lentamente sul suo corpo sinuoso. Poi si toglie gonna, mutande e autoreggenti, buttandoli sul divano a fianco a me e mentre sono ancora impacciato nel tentativo di allacciare il reggiseno, si infila la mia roba, mutande calze e pantaloni, stringendo la cintura per non perderli ed essendo molto più larghi, fanno l'effetto di un sacco.

"Oh, ma come sei imbranata Valentina!"

E andando dietro le mie spalle, me lo allaccia in un attimo e mi infila il suo tubino dalla testa, mentre io rimango imbambolato sia dal fatto che mi ha chiamato con un nome femminile, sia dal fatto che mi sta vestendo con i suoi abiti.

"Almeno queste riesci a mettertele?"

E mentre mi infilo le mutande, lei mi prende il piede sinistro e lo avvolge nell'autoreggente. Una volta in piedi, mi alza l'altra gamba e mi infila la calza anche sulla destra.

"Allora che te ne pare?"

"Mi sento un po' strano"

"Invece sei bellissima Vale"

Divento nuovamente rosso in viso, mentre lei mi prende per mano e mi porta verso il bagno: ci fermiamo davanti allo specchio, apre il cassetto in basso e prende un rossetto, apre il cappuccio e me lo avvicina alle labbra, guardando il mio riflesso sullo specchio.

"Ecco qua, per oggi il rossetto te lo metto io"

E me lo fa passare sulle labbra, che diventano rosa chiaro, poi ripone il rossetto nel cassetto, lo chiude e mi trascina in camera da letto, buttandomi di schiena sulla coperte.

Rimango immobile sdraiato di schiena, mentre lei si gira e si avvicina alla cassettiera, apre il primo cassetto, rovista alla ricerca di qualcosa , poi esclama "ah eccolo!" e con delicatezza si toglie i pantaloni e le mutande facendomi vedere i suoi glutei rotondi. Poi abbassandosi si infila una mutandina di cuoio e infine si gira.

Rimango con la bocca aperta vedendo che ha appena indossato uno strap-on e in mano ne ha uno più piccolo, si avvicina e sogghignando mi dice:

"Allora sei pronta Vale?"

"No, no, guarda, questo sinceramente è troppo!"

Faccio per rialzarmi ma lei afferrandomi il collo con la mano destra mi ributta sul letto dicendomi:

"Allora sei pronta Vale?"

"Senti, io non... ahhh"

La sua mano sinistra mi serra il pene e comincia a stringere, un dolore allucinante, il respiro che comincia a mancarmi mentre lei mi ripete

"Allora sei pronta Vale?"

"Basta, ti prego, si, sono pronta!" dico a fatica mentre qualche lacrima inizia a scendermi sul volto.

"Bene allora" e mi inserisce lo strap-on piccolo, che in realtà è un pene di silicone, in bocca, serrandolo con la cintura a cui è attaccato sulla nuca. Sarà lungo una decina di centimetri ma molto grosso di diametro, facendo si che la mia bocca rimanga allargata ma impedendomi di parlare.

"Se vuoi che mi fermo, basta che mi dici FERMATI" e successivamente parte una sua sonora risata, sapendo che con quell'arnese in bocca non riuscirò a dire niente.

Sono ancora li che provo a farfugliare qualcosa quando mi prende per i fianchi e mi tira verso di lei a bordo del letto, mi scosta le mutandine e mi spruzza un qualcosa di viscido dentro il mio buco, poi con la mano inizia a massaggiare ed ad infilare una, due e successivamente tre dita, spingendo forte.

Punto i piedi sul bordo del letto e alzo d'istinto il sedere, quando lei sfila le dita e infila il finto membro dentro di me.

"Allora sei pronta Vale?" e un primo colpo dove entra per qualche centimetro, poi uscendo lentamente mi dice "Pronta a prenderlo tutto dentro?" e un secondo colpo, dove entra più in profondità, facendomi emettere un grido di dolore soffocato in gola, e riuscendo lentamente mi dice "Pronta a godere come una donna?" e un ultimo colpo, dove mi penetra completamente, affossando le sue unghie dentro i miei glutei e tirando con tutta la forza verso di se.

Sento come se una scossa elettrica mi pervade tutto il corpo, lanciando un urlo e alzando il mio sedere verso di lei come un riflesso incondizionato. Mi sale una vampata di calore dal petto, su su fino alle guance mentre lei inizia ad andare avanti e indietro, entrando e uscendo ad un ritmo incessante e provocandomi un bruciore infernale.

Il mio pene diventa duro e si sta eccitando da morire, avvicino le mie mani e lo prendo iniziando a  masturbarmi, quanto lei mi da uno schiaffo ed urla:

"Non osare toccarlo! Stuzzicati i capezzoli invece".

Impotente, mollo la presa iniziando a toccare i miei capezzoli che iniziano ad indurirsi, mentre lei continua ad entrare e uscire dentro di me, iniziando a mugugnare di piacere. Il ritmo è incessante e le mie gambe non riescono più a sorreggermi: le lascio scivolare, mentre lei continua, fino a che, uno, due, tre urli, la fanno precipitare nell'orgasmo.

Mentre lo strap-on è dentro di me, si slaccia la mutandina di cuoio e a carponi, avvicina la sua vagina verso di me, arrivando a cinque centimetri dalla mia faccia. Slacciandomi e togliendomi lo strapon dalla bocca mi sussurra: "Ecco il tuo meritato premio, lecca pure"

E premendomela contro il viso, inizio a leccarla, sentendo i suoi mugugni di piacere; qualche minuto e lei si alza, si avvicina al mio sedere e mi sfila lo strap-on dal dietro. Emetto un breve suono con la voce e rimango immobile sul letto, con le gambe spalancate, il fiato corto e il calore che ancora divampa su tutto il mio corpo,

"Fatti una doccia e rivestiti, ci vediamo domani". Muovo la testa e la vedo andare al piano di sopra, rimango li qualche minuto a guardare il soffitto aspettando che il respiro si normalizzi.

Epilogo - un mese dopo

Suono il campanello e la porta si apre, la Cris mi appare davanti in un completo gessato blu: pantaloni e giacca, mocassini marroni e camicia bianca con una cravatta a righe gialle e rosse; avanzo di un passo e mi prende la mano, la alza fino all'altezza della sua faccia ed esclama "Unghie rosse? Stasera qualcosa di piccante quindi?" Io arrossisco dietro il fondotinta e dico un timido "SI".
L'altra mano mi accarezza il bordo delle autoreggenti e scivolando sotto la gonna mi stringe il gluteo sinistro e mi spinge a se.
"Accontentata cara" e dicendo ciò, avvicina le sue labbra rosa alle mie rosse dandomi un bacio appassionato.

 Storie di femminilizzazione forzata, by Vale84cd -  24 maggio 2020








Nessun commento:

Posta un commento