FEMINIZED STORIE vol.2

FEMINIZED STORIES vol.2

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sabato 1 aprile 2023

Pesce d'Aprile

Il suo corpo, nudo, sinuoso, si avvicina al mio, sento il suo calore al contatto con la mia pelle, le sue labbra che premono contro le mie per un bacio appassionato.

Sono eccitato, eccitato da morire, il mio membro a fatica cerca il pertugio, lei mi aiuta, sento una stretta e il suo corpo si avvicina al mio.
Emetto un gemito di piacere ed esclama "Ora sei mio!". Aspetto che faccia qualcosa, che inizi ad andare su e giù per darmi e darsi piacere, ma invece mi guarda, mi prende i polsi e me li allontana premendoli sul cuscino e mi da un altro bacio.
Il mio membro pulsa dentro di lei, anche senza movimenti l'eccitazione mi sta salendo mentre le nostre lingue si aggrovigliano.
"Farai tutto quello che voglio io?"
"S... Si!" Rispondo senza capire bene a cosa si riferisce. Sono in completa estasi e faccio fatica pure a ricordare come mi chiamo.
Poi lei inizia ad andare su e giù, sempre più veloce, dicendomi ripetutamente: "oggi sarai la mia cameriera" ed io, in balia dell'eccitazione, penso di aver risposto sempre si, urlandolo pure al raggiungimento del mio apice della passione.
Una volta esaurito, lei mi abbraccia forte, sento il suo sudore unirsi al mio, e il mio calore riscaldarla; ancora parole dolci, baci sfiorati e poi lei si alza, mi sorride e mi dice: "Vado a farmi una doccia, da sola!", poi falla anche tu che ti preparo i vestiti.
La vedo allontanarsi, con quel corpo liscio, perfetto, sembra quasi danzare nel vuoto, sento il rumore dell'acqua e inebriato dal momento, mi lascio andare nei miei pensieri, quando la sua voce mi sussurra all'orecchio "è il tuo turno."
Mi desto a fatica, vado in bagno e mi ripulisco, la doccia è tiepida e mi risveglia dal torpore. Chiudo l'acqua, mi asciugo con un telo grande che poi mi avvolgo alla vita, ed esco, aspettandomi di trovarla lì a fissarmi con piacere, magari in abiti succinti.
Ed invece è già pronta: pantaloni color panna, una camicia rosa ed una giacchetta fucsia, con le mani sui fianchi e con il piede avvolto in un tacco 12 che picchietta sul pavimento.
Mi guarda e mi dice un po' scocciata: "Veloce che sei già in ritardo!"
Seguo il suo sguardo che inizia a fissare il letto, dove adagiato c'è un completo da cameriera, quello si sexy, però questa volta lo vedrò indossato, davanti allo specchio, da me.
Con riluttanza inizio a vestirmi, autoreggenti, mutandine, reggiseno; non è la prima volta che lo faccio, ma era sempre stato prima di fare sesso e non dopo.
Mentre mi vesto mi faccio mille domande su cosa succederà dopo, se ci sarà un secondo tempo o è solo una sua trovata per umiliarmi.
Una volta pronto, con pure delle scarpe tacco 12, mi si avvicina e mi dice:"però oggi anche del trucco, almeno per renderti un po' credibile".
Sussurro un "ok" sedendomi davanti allo specchio, mentre lei divertita inizia con i vari pennelli, mascara, rossetto e smalto. Mezz'ora di sofferenza mentre vedo allo specchio il mio volto che perde le sembianze maschili, per prendere quelle di una bella ragazza, quando la parrucca, una collana e gli orecchini completano l'opera.
Non mi dice niente, mi fa solo alzare e mi accompagna verso la porta di ingresso, abbassa lo sguardo e mi sussurra un "cerca di fare un buon lavoro"
Io la guardo in modo stranito corrucciando mento e labbra, facendola sorridere ed esclamare: "Se fai così sei proprio bruttina sai?"
Il suono del campanello ci fa trasalire per qualche attimo, vedo la sua mano spostarsi verso la maniglia ed aprire la porta verso di sé; la guardo da capo ai miei mentre il suo viso assume quasi un tono di imbarazzo, mi volto verso il corridoio e vedo il signor Rossi, il mio diretto superiore nell'azienda dove lavoro, al quale avevo chiesto qualche giorno fa un aumento di stipendio.
La sua risposta era stata "Ci vedo pensare, vediamo come ti comporti nelle prossime settimane" e al solo pensare a quella frase, mi vengono i brividi, uniti alla sua mano che prende la mia sussurrando un "Vieni con me cara!"
Con passo tremante lo seguo, senza voltarmi, sono così spaventata che ho paura che le gambe mi cedano all'improvviso.
Entriamo nel suo appartamento, la luce è spenta e il poco chiaro svanisce quando la porta si chiude; rimango davanti a lui, a meno di mezzo metro, sento il suo respiro calmo e mi lascio sfuggire un: "Cosa vuoi Gianni?"
"Quello che ti senti cara!"
Non so cosa mi è preso, ma quella voce calma, sensuale, le mie ginocchia cedono, ma non per la paura, mi abbasso, mi metto in ginocchio, comincio a slacciare la cintura, i pantaloni, abbasso le mutande e prendo per le mani il suo grosso membro.
Lo sento pulsare e pervasa da una eccitazione che non so descrivere lo avvicino alle labbra, un bacio, poi un altro e poi eccolo che si insinua tra le mie labbra e poi dentro la mia bocca.
Sento un suo gemito, un brusio che mi suona strano, ed allora mi accorgo, mentre sto assaporando il suo membro andando avanti ed indietro, di avere gli occhi chiusi.
Li apro, la stanza è illuminata, con la coda dell'occhio vedo che è piena di gente; mi stacco immediatamente, ancora in ginocchio mi volto e vedo tutti i miei colleghi di lavoro, che mi guardano stupiti.
In coro sale un: "Pesce d'aprile!" Mentre il mio volto diventa rosso si vergogna e sono talmente imbarazzato che non riesco a fare il ben che minimo movimento.
Gianni mi prende la mano e mi aiuta ad alzarmi, poi, appoggiandomi una mano sul fondo schiena, mi da una spinta facendomi barcollare e spingendomi verso il tavolo del buffet, dove i miei colleghi mi fanno un brindisi coi calici pieni di spumante.
"Ci congratuliamo con te per il posto da vicedirettore!" Esclama Giorgio alzando il calice in mio onore.
Io guardo Gianni incredulo, lui mi sorride e mi dice: "Questo non è un pesce d'aprile, te lo sei meritata!"
Mi scendono delle lacrime e non riesco a parlare, frastornata dalla situazione, dell'imbarazzo, dalla situazione in cui mi sto provando ora.
"Certo che sei ricca di sorprese! Non avrei mai pensato che fossi brava anche in questo. E quindi ti chiedo, per piacere, di terminare quello che hai iniziato."
Non penso più a niente, chiudo gli occhi e mi estraneo dal mondo, le mie gambe cedono ancora, le mie labbra vanno a cercarlo, lo assaporano fino alla fine, sento i suoi mugugni di piacere, il brusio della gente che assiste, il suo pulsare che aumenta, quella sostanza piacevole che mi inonda la bocca.
È la prima volta per me, ma qualcosa mi dice che non sarà l'ultima.

Storie di femminilizzazione forzata di Valentina Cornell, 1 aprile 2023



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