FEMINIZED STORIE vol.2

FEMINIZED STORIES vol.2

Ed eccolo qui! Il nuovo libro della Vale. - (clicca sulla scritta sopra per leggere l'articolo) - Ancora una raccolta di racconti sulla ...

sabato 30 aprile 2022

I sogni della Vale #1

Ed eccoci qua: l'altro ieri ho fatto un sogno. L'evento è che una volta svegliata, mentre andavo in bagno, mi è venuto una sorta di flash e me lo sono ricordato. L'altro evento è che, cosa più unica che rara, ho sognato di persone reali che conosco (solitamente i volti delle persone, anche se conosciute erano confuse).

La cosa preoccupante per chi lo leggerà, sarà proprio la trama del sogno: ma per me è una cosa naturale, ho fatto sogni sempre strambi, e forse per quello che ho tanta fantasia nel raccontare le mie storielle.
Quindi ora allacciatevi le cinture e vedrete quanto è profondo il mio mondo.




Siamo in camera da letto, seduti sul letto matrimoniale, io, la mia ex e mio figlio in pigiama; penso sia l'ora di andare a nanna e siamo parlando con lui per spiegargli qualcosa.
Ad un tratto io mi spoglio, nudo, e porgo il mio membro alla mia ex, che praticamente spiega a mio figlio come si fa un pompino: inizia a leccarlo, lo prende in bocca.
Mio figlio guarda con interesse, abbozzando un sorriso, quando anch'io comincio a leccarlo e prenderlo in bocca.

P.S.: Si, è una cosa assurda, ma il membro era mio ma era come se fosse lì, al centro del letto.

Una volta giocato per qualche minuto, la mia ex si alza sulle ginocchia e si toglie le mutande: ecco, tira fuori un membro enorme, che è tre volte il mio.

Inizia a leccarlo (anche qui il membro nella mia ex era in centro alla scena) e poi lo lecchiamo assieme.
Poi la mia ex si toglie e comincio a leccarlo ed a prenderlo in bocca, con la mia ex che spiega a mio figlio come far godere un uomo e con il piccolo che continuava a sorridere guardando incuriosito.

Il sogno finisce così, è già stato così assurdo e disturbante che non so dove sarebbe andato a parare. Non mi sono svegliata di colpo spaventata, è stata una situazione strana ed eccitante al tempo stesso, come se fosse la cosa più naturale, seppur perversa a questo mondo.

Non ho mai dato interpretazione ai miei sogni, però la vedo come un "non pensare che tu e la Vale siete qualcosa di sbagliato, malsano o perverso, siete voi, vivete la vostra vita e siate felici di questo".

Ovviamente state tranquilli, che verso mio figlio nutro solo un sentimento amorevole di padre e spero che un domani, possa accettare (se mai lo saprà), la Vale come seconda mamma.


Sogno del 28 aprile 2022 di Valentina Rossi Cornell

sabato 23 aprile 2022

CortoVale #3

 Racconti brevi della Vale

- Di chi è la macchina rosa?
- Mi...mia!

Avanzo tra le risate dei presenti: andare a ritirare la macchina della mia ragazza non è stata una buona idea.

- Mi segua un attimo in ufficio!

Seguo il meccanico, entro; la porta si chiude e da un'altra porta a fianco esce la segretaria con in mano un vestitino rosa, scarpe col tacco e parrucca.

- Non vorrà mica che io...
- Ordine della sua ragazza!

Mi aiutano a vestirmi e poi gli dico:
- Però usciamo dal retro...

Nessuna risposta, mi spingono fuori dall'ufficio coi presenti che mi guardano a bocca aperta.

Racconti di femminilizzazione forzata di Valentina Rossi Cornell, 23 aprile 2022



venerdì 15 aprile 2022

CortoVale #2

 Racconti brevi della Vale

- Su, ti muovi ad uscire?

- Ecco sono un po' in imbarazzo!

- Ti devo venire a prendere?

- No, no, esco.

Tre passi su quei tacchi altissimi che quasi cado, il tubino super attillato che fa intravedere il mio membro.

- Ma sei uno schianto.

- Ora però mi dai una mano con il trucco vero?

- Niente trucco, ne parrucca.

- Non mi farai andare alla serata così, vero? Vestita da donna con la faccia da uomo.

- Non penso che a tutti quei ragazzi interessi la tua faccia.

Deglutisco, mentre lei mi trascina fuori dalla stanza.

Racconti di femminilizzazione forzata di Valentina Rossi Cornell, 15 aprile 2022



giovedì 14 aprile 2022

CortoVale #1

Racconti brevi della Vale

Entro nella stanza, la mistress mi ordina di spogliarmi... 

Obbedisco!

- Ce l'hai piccolo, sembri una femminuccia.
- Ma io, ma io.

Fa un gesto con la mano alzata e Swishh!

Mi guardo: non ce l'ho più! Inoltre mi sono cresciuti anche due grossi seni.

Inizio a massaggiarmeli e mi sale l'eccitazione.

Lei si avvicina, mi dà un bacio e mi infila tre dita lì dentro.

Mi bagno tutta.

Racconti di femminilizzazione forzata di Valentina Rossi Cornell, 13 aprile 2022



martedì 12 aprile 2022

Le uova di Pasqua

Femminilizzazione forzata intro: come vuole la tradizione, le uova di Pasqua

La serata trascorre piacevolmente tra me e Christian: dopo la cena siamo andati a quel nuovo pub in periferia a bere qualcosa; abbiamo già passato la mezzanotte e siamo già alla terza media.

- Valerio, le hai notate quelle due ragazze?

- No, quali?

- Due tavoli dietro di te.

- E secondo te io ho gli occhi sulla nuca?

- Beh comunque è da un po' che ci fissano...

- Dai, ci penso io.

Con disinvoltura mi giro e facendo finta di niente le fisso; colte all'improvviso, non riescono a sostenere lo sguardo ed iniziano a confabulare tra di loro, mentre io, fermato il cameriere al volo, le chiedo se gentilmente potrebbe farle sedere al nostro tavolo per un drink.

Le guardo, guardo il loro imbarazzo mentre ascoltano il cameriere, mentre mi indicano con il dito e poi, con un timido sorriso, si alzano e vengono da noi.

Ci presentiamo, ordino due cocktail per loro, poi si finisce a parlare del più e del meno e la serata, già piacevole, si trasforma in interessante.

Verso le due fanno capire che se ne devono andare, ma prima ci dicono: - se volete salire su per un saluto.

- Su dove?

- Alloggiamo nelle camere sopra, per qualche giorno, da quella scala lì.

Indicano la scale e si incamminano, io guardo Christian e gli faccio un cenno d'intesa, dieci minuti dopo siamo tutte e quattro seduti sul bordo del letto matrimoniale.

- Allora cosa vi piacerebbe fare?

- Detta così è una provocazione però!

La ragazza bionda, Sonia, appoggia la sua mano sulla coscia di Sandra, facendola salire fino ad infilarsi sotto al mini abito turchese, salendo fino a raggiungerle il seno, mentre Sandra, voltandosi, appoggia la sua mano dietro la nuca di Sonia e le infila la lingua in bocca.

Noi le guardiamo impietriti, con l'eccitazione che inizia a salire e il sudore che inizia ad aumentare; mi tolgo dapprima la camicia bianca e poi mi sfilo scarpe e pantaloni. Christian fa lo stesso; le due, guardandoci con la coda dell'occhio mentre continuano a baciarsi, fanno un cenno con la mano indicando le nostre mutande.

Non me lo faccio ripetere una seconda volta, me le sfilo in un battibaleno e così il mio amico: rimaniamo in attesa del volere delle due ragazze che, guardando i nostri membri eretti, iniziano ad avvicinarsi a noi strusciandosi e salendo con le mani dal ginocchio fino all'inguine.

- Ora fatelo anche voi! - dice Sonia

- Che cosa?

- Dai, toccatevelo e poi baciatevi.

- No, no, non se ne parla nemmeno.

- Dai che dopo arriva il regalino.

- No, guarda, meglio lasciar perdere.

Faccio per alzarmi ma una mano si appoggia sulla mia spalla, e mi respinge sul letto. Una voce rude esclama un - Problemi?

- La solita storia, vogliono lo spettacolo gratis ma non vogliono collaborare.

Io alzo lo sguardo verso il tipo, alto, muscoloso, e nudo, con il suo pene enorme eretto che è a una ventina di centimetri dal mio volto.

- Se non vuoi toccare e baciare il tuo amico, puoi succhiarmelo! E questo vale anche per te! - indicando Christian.

Io riguardo ancora quell'omone: con la sola mano mi prenderebbe la testa e me lo infilerebbe in bocca fino a farmi soffocare; deglutisco, guardo il mio amico, chiudo gli occhi ed avvicino le mie labbra alle sue.

Quando le labbra si toccano avverto una strana sensazione, la mia mano involontariamente si avvicina al suo membro e lo prende in mano. Lo sento pulsare, lo sento duro, sento che anche lui me lo prende in mano e lo stringe, e più lo stringe e più cerco la sua lingua con la mia.

Il cuore inizia ad accelerare ed una vampata di calore mi assale, in modo frenetico, inizio a stringerlo con la mia mano ed inizio a muovere su e giù; Christian fa lo stesso, sembriamo tutt'uno e stiamo per raggiungere il godimento assieme.

Poi però le ragazze ci prendono le nostre mani e le allontanano, avvicinandosi ai nostri volti, ci costringono a separarci e infilano le loro lingue nelle nostre bocche.

La sensazione è stranissima: quasi come se l'eccitazione venisse a mancare; le mie mani affondano sui suoi seni, sulle sue natiche, sulle sue cosce, ma sento che la libido sta scemando. Le due se ne accorgono, si staccano, sorridono e poi ci fissano.

- Allora, vi è piaciuta l'esperienza?

- Non capisco!

- Siete eccitati dai maschi, tutti e due. Eravate delle femminucce eccitate da un maschio.

- No, no, tu non hai capito, noi lo abbiamo fatto solo per...

- Per evitare di prenderlo in bocca da Marcos? O per la paura che il primo a prenderlo in bocca non saresti stato tu?

Non rispondo, questa frase mi lascia di sasso, impietrito, incapace di muovere anche solo un muscolo, guardo Christian negli occhi e vedo il mio stesso sguardo, i miei stessi pensieri e si, quello detto da Sandra, è vicino alla realtà.

- Dai, indossate questi che dobbiamo andare di sotto a consegnare le uova di Pasqua ai commensali.

Tirano fuori da una scatola quattro scatole più piccole: all'interno un costume, un costume come quello per andare in piscina, rosa con le paiettes e con un batuffolo sul fondo schiena per simulare la coda di un coniglietto.

I nostri due hanno dei seni imbottiti, li indossiamo con molta vergogna, sono attillatissimi e i nostri membri così costretti spiccano ancora di più; poi delle calze autoreggenti bianche ed una parrucca bionda con un cerchietto a forma di orecchie di coniglio.


Dopo averci così conciato, si avvicinano con una trousse per il trucco e ci applicano nel rossetto rosso, un'ombretto argentato sulle palpebre e con la matita ci disegnano un pallino nero sulla punta del naso e tre baffi per lato sulle guance.

Prima di scendere ci fanno indossare dei stivaletti rosa, tacco 15, molto stretti con cui faccio inizialmente fatica a camminare ma, dopo qualche passo, riesco a sentirmi a mio agio; poi il cestino delle uova e il primo a scendere le scale sono io.

Ho paura di ruzzolare dalle scale ed allora ci metto un'eternità a scendere; una volta raggiunto il piano, alzo lo sguardo e vedo una trentina di uomini seduti sulle sedie a semicerchio, disposti su due file alternate. Io inizio da destra, dalla fila di dietro, passo da sedia a sedia a consegnare le uova di cioccolato che sono all'interno del mio cestino: ad ogni uovo consegnato, gli uomini allungano le mani e mi toccano le cosce, il fondoschiena, il pacco, io imbarazzatissimo rispondo con un sorriso e proseguo oltre. Questa cosa pian piano inizia a piacermi, e andando avanti a consegnare uova, mi fermo sempre più a lungo cercando proprio il contatto fisico, di quelle mani calde, possenti, delicate, gentili.

Una volta finito torniamo al centro della sala, in piedi, io e Christian, mentre le due ragazze si spostano.

- È l'ora di cercare la sorpresa!

Tutti aprono le uova, attimi di suspance, fino a che dalla seconda fila si alza un grido di vittoria, poi un altro, un altro e un altro ancora.

I quattro ragazzi vanno vicino a Sonia, la quale confabula con loro, poi due ragazzi si avvicinano a me e gli altri due a Christian. Si avvicinano ed iniziano a toccarmi, a baciarmi sul collo, io mi lascio andare e comincio a gemere di piacere; ormai senza freni mi lascio guidare alle loro voglie, sento che uno di loro mi cinge per i fianchi, mi sposta il costume portando il mio sedere allo scoperto, mi infila un dito nel buco, dopo due, inizia ad entrare ed uscire in modo frenetico, ed io emetto un gemito ancora più forte. L'altro ragazzo mi cinge con le sue mani la testa e la avvicina a sé, al suo membro che piano piano sfiora le mie labbra, che si appoggia, per poi entrare senza resistenza nella mia bocca. Lo sento entrare tutto, dolcemente quasi fino alla gola: è grosso e la mia bocca spalancata quasi fa fatica a prendere fiato; non faccio neanche in tempo muovere la lingua che il mio sedere si infiamma. Qualcosa mi sta entrando da dietro, lentamente, sento bruciare tutto, si ritrae e poi nuovamente mi entra dentro, sempre un po' più in profondità, con le mie urla soffocate dal grosso membro che mi riempie il palato, un terzo colpo e sento i suoi testicoli che sbattono sui miei, colpi ritmati, ora il dolore lascia il posto al piacere, mentre anche il membro comincia ad uscire ed entrare dalla mia bocca, colpendo le pareti interne.

Non sto capendo più nulla, sono eccitata a mille e le mie gambe tremano: sono quasi inermi ma sono sorrette dai due maschi che mi stanno penetrando; il piacere aumenta, sempre di più, comincio a perdere liquido seminale dal mio membro, ma l'eccitazione non cala, anzi aumenta, e inizio a muovere il bacino andando all'indietro mentre me lo infila e con la bocca, cerco di spingermelo più in profondità. Anche i miei gemiti sono ormai incontrollati, e sento anche che i due maschi iniziano a vacillare, un tremito al ritmo, un altro e quasi in contemporanea, sento la mia bocca inondata da una sostanza calda ed anche all'interno del mio sedere una sensazione analoga.

I due non si fermano, anzi, accelerano e danno colpi ancora più secchi e violenti; io sono in loro balia e mi lascio sballottare di qua e di là, fino a che rallentano, si arrestano e sfilano i loro membri dal mio corpo, con io che cado sfinita a terra, con le gambe e mani aperte, a guardare il soffitto, a guardare i loro corpi scultorei che si avvicinano e si inginocchiano vicino al mio volto, così come Sandra.

- Allora come vi è sembrata?

- Per essere la prima volta niente male.

- Quando potrà essere pronta?

- Due, tre settimane, se fa quello che ha fatto stasera, ogni giorno.

Io li guardo con una faccia spaventata e faccio per dire qualcosa, ma Sandra mi mette un dito sulla bocca:

- Il tuo riscatto è fissato per 500 euro, quando li guadagnerai potrai uscire di qua tranquillamente. Ma fino ad allora sarai rinchiusa qui dentro.

- Ma come faccio a trovare i soldi?

Il ragazzo mette una mano all'interno delle sue mutande, estrae una banconota stropicciata e me la infila all'interno del costume.

- Come mai gli hai dato così tanto?

- Diciamo che oggi mi sento generoso.

- Fossi stato in te gli avrei dato al massimo due euro, mica dieci.

Faccio un rapido calcolo, 10 euro al giorno, fanno 50 giorni, ed a due euro, 5 volte al giorno; chiudo gli occhi e mi esce una lacrima sul volto. Li riapro e trovo i suoi occhi azzurri che mi fissano, si avvicinano e le sue labbra mi schioccano un bacio sulla fronte.

- Forse potrei essere innamorato.

Richiudo gli occhi, sento Christian che singhiozza, li riapro quando la voce di Sonia, tuona sopra le nostre teste.

- E adesso subito in gabbia, avete tempo per piangere domani.

Coi piedi ci spinge verso il bancone, Sandra alza una grata e mi butta dentro: un loculo di un metro e mezzo per uno, alto uno. Richiude, il lucchetto scatta, anche per Christian lo stesso trattamento.

Poi le due escono dal locale, le luci si spengono e rimaniamo lì, soli e impauriti al pensiero del nostro destino.

- Dove siamo capitati?

Non rispondo, allungo la mano fuori dalla grata a cercare la sua. Mi trova, la stringo forte, vorrei accarezzarlo, stringerlo, baciarlo, farlo mio, ma i miei pensieri si fanno confusi: "che cosa mi sta capitando?" Un'altra lacrima mi riga il volto, non voglio più pensare a niente, ed anche se il dolore inizia a farsi strada, inizio a sognare che tutto questo non sta succedendo per davvero. Lascio la sua mano e mi rannicchio più che posso, come una coniglietta impaurita.


Storie di femminilizzazione forzata by Valentina Rossi Cornell, 12 aprile 2022