FEMINIZED STORIE vol.2

FEMINIZED STORIES vol.2

Ed eccolo qui! Il nuovo libro della Vale. - (clicca sulla scritta sopra per leggere l'articolo) - Ancora una raccolta di racconti sulla ...

martedì 1 febbraio 2022

A LEZIONE

 Femminilizzazione forzata intro: e se fosse vero?

- Si è addormentato
- Vabbè era già cotto di suo
- Si però almeno con il sonnifero non si sveglia per qualche ora.
- Ce la facciamo a fare tutto?
- Si, in un'ora, poi lo portiamo alla saletta e istruiamo le altre ragazze.
- E se non mi casca?
- Fidati, timido com'è non oserà neanche chiedere spiegazioni.
...
Mi stiracchio un attimo, respiro un buon odore di fiori freschi e apro gli occhi sbattendo qualche volta le palpebre.
Forse mi sono addormentato mentre stavo studiando, ma guardandomi intorno capisco di essermi addormentato in classe durante l'ora di lezione, anche se strano, pensavo di essere a casa a fare i compiti.
- E tu cosa ne pensi?"
La maestra di matematica, con la bacchetta in mano mi sta indicando un'espressione algebrica, dopo l'uguale un numero cerchiato e penso che mi voglia chiedere se è giusto o sbagliato.
- Ecco, scusi un attimo.
- Vuole venire alla lavagna a risolverlo per noi?
E nel dirlo mi porge, simbolicamente, il pezzetto di gesso che tiene con l'altra mano, invitandomi ad alzarmi.
Non posso fare altro, se non alzarmi e andare alla lavagna, cercando di non fare brutte figure. Istintivamente metto le mani sulla sedia, la sposto all'indietro e appoggiando la mano sinistra sul banco mi alzo dalla parte destra della sedia.

Foto Aliexpress

È un flash, qualcosa non torna, qualcosa che non dovrebbe esserci, sono in piedi e un brivido mi accarezza le gambe, guardo verso il basso con la mia mano che si appoggia sulla gonna. Anzi, una mano con le unghie lunghe più di un centimetro, laccate di rosa che accarezzano una gonna a pieghe verde scuro; più in basso, le mie gambe avvolte da dei collant color carne ed ai piedi un paio di ballerine nere.
La mano destra si alza e va a sfiorare la camicetta attillata bianca, che fa intravedere il reggiseno nero, poi si abbassa e procedo verso la maestra, passo dopo passo, con il viso che mi sta diventando paonazzo e la bocca semiaperta con un misto di stupore e paura che però non riesce ad emettere il benché minimo suono.
Mi avvicino alla maestra, alzando la mano sinistra per prendere il gesso, quando lei, fissandolo negli occhi, mi dice: - Non è che poi ti rovini lo smalto nuovo?
Brusio di risate nella classe, ed io non riesco a risponderle, prendo delicatamente il gesso e vado verso la lavagna. Inizio a leggere l'espressione, ripercorro mentalmente tutti i passaggi e poi aggiungo un meno al risultato finale.
- Brava Michela! Ora puoi andare al tuo posto e ricominciare a fantasticare"
Mi blocco ancora, mi ha chiamato Michela? Sono confuso, forse è solo un sogno, forse se mi do un pizzicotto mi rialzo dal tavolo della mia camera
- E un'ultima cosa: la prossima volta cerca di indossare un reggiseno bianco, che qui si studia, non si pesca.
Altra risata generale ed io che mi siedo al mio posto, in silenzio, guardandomi le mani con le unghie rosa, cercando di ricordare, di capire, anche solo qualche frammento, indizio, non so.
Il suono della campanella mi desta, la maestra esce, seguita da quasi la totalità delle adolescenti presenti alla lezione, eccetto tre, che si avvicinano al mio banco, circondandolo ed iniziano a parlarmi:
- Quando finisce la lezione, posso venire a casa tua? Così me le fai anche a me delle unghie così.
- Ce-Certo - balbetto guardandomi intorno quasi per cercare una via di fuga.
- Dai, andiamo in cortile, ci sono dei ragazzi che ci vogliono invitare alla discoteca.
Prendendomi per mano, letteralmente mi trascina fuori di lì, con io che rimango in silenzio, mentre ci incamminiamo verso la pianta che c'è in mezzo al cortile, dove si intravedono quattro ragazzi, che si voltano ed iniziano a fissarci.
- Ciau, come butta? Vi presento Michela! Michela? Questi sono Fred, Ronny, Alex e Manuel.
- Piacere, alzo la mano destra in un cenno di saluto, mentre Fred si avvicina, mi serra il polso e mi sussurra all'orecchio: - begli artigli, ma mordi pure o è tutta scena?
- Ecco, io... - e poi la mia voce si blocca, si blocca quando la sua mano scende dal seno, accarezzando la mia silhouette, fino ad arrivare al ginocchio, per poi risalire con la mano, ma questa volta sotto la gonna, su, su, fino a massaggiarmi il sedere.
- Brava, docile come una cagnolina, mi piaci! Ragazze, stasera vi portiamo tutte in disco, contente?
Le mie tre compagne di classe esultano mentre io sono ancora bloccata lì, con la sua mano che continua a massaggiarmi e la sua voce che mi sussurra all'orecchio: - Stasera sarai la mia ragazza intesi?
- O... Ok! - è il massimo che posso dire, mentre Fred mi lascia e si allontana.
Le mie campagne vengono vicino a me e mi abbracciano, - Si va in disco! Sono troppo felice! Dai, tutti a casa di Michela per farsi le unghie! - tutte al settimo cielo, mi trascinano per la strada di casa, mentre io, ancora frastornata, sto iniziando a credere che sono una ragazza, ma le domande e i dubbi sono tanti. Ma di tempo per pensare non ce n'è, e suonato il campanello di casa, la porta si apre e compare mia sorella Cristina, con dietro di lei Anita.
- Allora, vi vedo su di giri, cos'è successo?
- Siamo state invitate stasera alla disco! - dice Rebecca, con le altre che iniziano a gridare per la felicità.
- E tu Michela? Non sei contenta?
- Adesso è la ragazza di Fred! - dice ancora Rebecca.
- Uhu! E come te lo ha chiesto?
- C'è stato un incontro ravvicinato! - e qui le altre fanno una specie di ola.
- Ti ha toccato il sedere vero?
- S... Si!
- E di la verità! Ti è piaciuto vero?
- S... Si!
- Allora andrai alla grande! Ho giusto un vestitino per l'occasione! Vuoi provarlo ora? Si dai! Via questi stracci e ora trasformati in Cenerentola!
Tira fuori un abito lungo di paiettes azzurre, lo alza dalle spalle e me lo appoggia davanti dicendo: - sarai uno schianto stasera.
Lo ripone sul divano e poi mi abbassa la gonna, e mentre io mi copro il pube, lei mi dice: - ma cosa ti copri? Siamo tutte donne in fondo no?
Mi tira giù le mutandine e il mio membro esce ammosciato ma esce.
- Quasi tutte donne dai! - mi strizza un occhio e mi infila dall'alto il vestito, che mi cade alla perfezione sulla mia silhouette.
- Fai un giro? Ma sei bellissima, voi che dite?
- è uno schianto! è troppo bella!
- Io giro una, due volte, ma il turbinio ce l'ho in testa, confusione, non capisco, sono una donna, sono un uomo, chi sono io?
- Dai, togliamole il vestito, non vorrei che si rovinasse prima della sera.
Me lo toglie e rimango ancora una volta senza mutande, nudo, con il membro che ora è eretto in mezzo alle gambe. Le ragazze mi guardano, mi sorridono, e mi porgono le mutandine rosse e la gonna da indossare. Senza dire ancora una volta nulla indosso tutto e poi guardo Cristina, che scoppia a ridere, mi appoggia una mano sulla spalla e dice: - Certo Marco, anche tu! Ma pensavi veramente di essere diventata una ragazza?
- Sembrava così reale, così, così...
- Ma allora stasera ti portiamo alla disco come Michela, ti divertirai un mondo!
- No, ragazze, no...
- è deciso! Sarai la ragazza di Fred! Vorrei vedere la sua reazione quando si spinge davanti e ti tocca il pacco.
- Perché mi fate questo?
- Perché tu sei la mia sorellina preferita.
Mi da un bacio, sulle labbra, le nostre labbra si appiccicano per un secondo e poi si separano. Io abbasso lo sguardo, lei mi alza il viso mettendomi la mano sotto il mento e mi sussurra: - ormai sei una donna, per il coso sotto non preoccuparti, prossimamente un giorno ti sveglierai e non ci sarà più!
- Non mi farai questo vero?
- E un paio di tette sode!
- Dimmi che è uno scherzo!
- No Michela, oggi ne ho avuta la prova! Non hai reagito, eri un po' confusa ma alla fine ti sei lasciata trascinare dall'istinto. Vedrai che col tempo ti abituerai!
- E se io non volessi?
- Tu farai tutto quello che ti dico io, perché sei fatta così, e quindi ora sei una donna, ripetilo!
Non riesco a ribellarmi, a controbattere, a pensare diversamente da lei, mi escono solo tre parole, che saranno il mio futuro e il mio destino "Sono una donna"

Storie di femminilizzazione forzata, 31 gennaio 2022

Nessun commento:

Posta un commento