FEMINIZED STORIE vol.2

FEMINIZED STORIES vol.2

Ed eccolo qui! Il nuovo libro della Vale. - (clicca sulla scritta sopra per leggere l'articolo) - Ancora una raccolta di racconti sulla ...

martedì 15 agosto 2023

FEMMINILIZZAZIONE - parte II

Sento un brusio in lontananza, mi sento intorpidito e per qualche attimo non riesco a capire dove mi trovo.

Provo a muovermi, ma sento il freddo metallico delle sbarre dove sono rinchiuso, inizio a sentire anche i dolori su tutto il corpo, specialmente sulle ginocchia e i gomiti, visto che sono rannicchiato qui dentro non so da quando.

Le voci aumentano di intensità, fino a quando le porte dell'armadio si spalancano e vengo inondato da una forte luce, che mi fa chiudere gli occhi.

"Tiriamolo fuori! Mamma mia, senti che puzza."

Sento un rumore di catene, ed aprendo gli occhi vedo le due donne che trascinano la gabbia verso il centro della stanza. 

Guardo in basso e capisco il perché: la base della gabbia è una specie di vassoio e praticamente sto a mollo nelle mia urina, che non sono riuscito a trattenere la sera precedente.

Vengo inondato da un getto d'acqua gelata che mi fa trasalire, sento solo le due ridere divertite, fino a che una voce di intima di uscire, seguita dal suono del lucchetto che si apre.

Esco a carponi e mi posiziono davanti a Miss Barbara, non oso alzare la testa, ma rimango così a fissare le sue scarpe.

"Alzati pure, da brava!"

Eseguo senza dire niente, davanti a lei, sempre con lo sguardo basso, un senso di vergogna, mentre lei e l'altra girano attorno a me, iniziando a parlare come se io non ci fossi.

"Vedi, pochi peli, fisico abbastanza femminile, più facile di quanto pensassi! Che ne pensi Chiara?

"Si Barbara, a parte l'altezza, ha un cosino talmente piccolo che è un attimo a farlo sparire. Direi di iniziare subito."

"E' così impaurita che mi fa quasi tenerezza. Come la chiamiamo? Si chiama Marco giusto? Beh, da ora sarà Angela."

"Dai Angela, vieni qui che ti facciamo bella!"

Faccio qualche passo e mi infilano un paio di mutandine di pizzo rosso ed un reggiseno dello stesso colore, alla sensazione di quell'intimo addosso, il mio membro ha un sussulto, ma subito svanito quando sento il rossetto che si posa sulle mie labbra.

Una passata veloce, poi mi trucca gli occhi, con matita, ombretto e mascara mentre Chiara mi mette lo smalto sulle mani.

"Soffiaci sopra mentre penso a che scarpe abbinare".

Io soffio sulle mie unghie smaltate, sta accadendo tutto così in fretta che non riesco realmente a capire che cosa mi stiano facendo, o più semplicemente è la mia mente che sta rifiutando l'idea di essere schiava di queste due donne, alle quali non riesco ad opporre una benché minima resistenza.

"Eccole qua! Dovrebbero essere della tua misura!"

Mi infila un paio di decolleté rosse lucide, con tacco a spillo non troppo alto, mentre in testa mi adagia una parrucca a caschetto nero, con la frangia che mi copre parzialmente un occhio.

"Angela, ma sei stupenda! Vieni qui e guardati un po' allo specchio!"

Mi prende dolcemente la mano e mi accompagna allo specchio posto dietro all'anta del mobile di sinistra"

"Allora, cosa ne pensi?

Rimango senza parole mentre mi guardo allo specchio, meno di venti minuti fa ero rannicchiato dentro una gabbia non sapendo che cosa potesse accadermi ed ora sto guardando allo specchio la mia immagine che stento a riconoscere.

Mi porto la mano verso la guancia come a verificare che quella ragazza che si muove davanti allo specchio sia veramente io, mentre sento Barbara che parla, ma questa volta non rivolta a me.

"E tu Carlos? Cosa ne pensi"

"Penso che sia un bel bocconcino!"

Non faccio tempo a voltarmi, perché vedo un uomo riflesso nello specchio che stringe le sue braccia attorno al mio corpo. Rimango impietrita, non riesco a concepire cosa stia accadendo e perché sento delle vampate di calore che stanno pervadendo il mio corpo.


"Tranquilla Angela, rilassati!"

Ho un leggero svenimento, ma le sue possenti braccia mi tengono in piedi e la sua stretta vigorosa mi rianima; divento rossa perché sento la sua mano che scende sui fianchi, sinuosa, sempre più giù alla ricerca di qualcosa che ora ho vergogna a guardare allo specchio.

"Non farle troppo male!"

Le parole di Barbara mi fanno trasalire, ma sono subito smorzate dalla bocca di Carlos che cerca le mie labbra, avvinghiandosi a me. Non riesco più a capire nulla, non riesco più a capire cosa sono, sento solo una vampata di calore che mi pervade e la mia bocca che si apre cercando la sua lingua.

Un bacio intenso e mentre Barbara ripete: "Non le farai troppo male, vero?" Con un filo di preoccupazione, Carlos risponde nel modo più dolce possibile con un "Non posso prometterti niente!"

Non mi spavento, non sento più nessuna preoccupazione, la lingua di Carlos a contatto con la mia cancella tutti i miei pensieri. Un'altra ondata di piacere mi pervade, le sue braccia si avvinghiano con più forza sul mio esile corpo. Sono sua.

Racconti di Valentina Cornell, 15 agosto 2023

lunedì 14 agosto 2023

Femminilizzazione - parte I

"Toc Toc"
Busso alla porta e attendo, ma non risponde nessuno.
Il citofono è rotto, sono riuscito a farmi aprire da una vicina e salito le sei rampe di scale, visto che anche l'ascensore è rotto, mi trovo davanti alla sua porta, contrassegnata dal numero 23.
Ribusso ma nulla, avvicino l'orecchio all'uscio per captare qualche rumore ed è allora che sento un piccolo cigolio, che aumenta quando la mia mano spinge la porta: è aperta.
"C'è nessuno?"
La mia voce riecheggia nella stanza vuota, un enorme atrio con un divano in un angolo ed una porta dalla parte opposta che va alle altre camere.
Mi addentro con passo leggero indirizzandomi proprio verso questo secondo uscio, semi aperto.
Spingo anche questa porta ed entro in un'altra stanza, senza porte nè finestre, con degli armadi nei lati, un tavolo e un lettino al centro della stanza.
"Ma non c'è il bagno, la cucina, la camera, ma che posto è?"
Domande che mi frullano nella testa, mentre mi incammino verso il tavolo notando una busta posta su un angolo dello stesso.
Spinto dalla curiosità la apro e ne tiro fuori delle foto e un biglietto.
La foto sono le mie, mentre faccio jogging, mentre scendo dalla macchina, mentre faccio la spesa.
"Ma che diamine!"
Apro il biglietto, piegato in due e trovo uno scritto a mano, con penna calligrafica mi sembra, che recita così:

  • Nome : Marco
  • Fisico : Atletico
  • Carattere : Timido
  • Da quello che ho potuto vedere, penso che si sottometterà facilmente, non ha una forte personalità, e secondo me potrai femminilizzarlo facilmente.

Strabuzzo gli occhi a quest'ultima frase, mi sento gelare il sangue ed anche se vorrei scappare da quella stanza, le mie gambe si bloccano, come se non riuscissi a comandare il mio corpo.
Sento una mano che mi si appoggia sulla spalla e poco dopo il rumore della porta che si chiude di scatto.
Mi giro e vedo una ragazza robusta, una decina di centimetri più bassa di me, ma con una espressione in viso che mi mette subito in soggezione.

"Dai qua!"
E strappandomi il biglietto di mano, dopo una rapida lettura, mi dice:
"Ti sei rovinata la sorpresa, maledetto ingorgo che mi ha bloccata!"
"Quale sorpresa?"
Le sue mani, rapidamente mi si posano sulle guance, e me le stringe a mo di tenaglia fino a che emetto dei forti lamenti.
"Prima di tutto, non permetterti mai più di rivolgerti a me con quei toni!"
Stringe ancora di più la morsa e aggiunge:
"Rivolgiti a me dicendo Miss Barbara e aspetta che risponda, se ne ho voglia!"
Annuisco mentre lei molla la presa; mi porto subito le mani sulle guance per massaggiarmele, mentre lei si avvicina all'armadio di destra e lo spalanca: all'interno sulla parte bassa, c'è una gabbia, alta all'incirca un metro, lunga uno e profonda mezzo.
"Spogliati ed entra qua dentro!"
Eseguo, senza dire una parola; mentre mi tolgo tutti i vestiti divento rosso per la vergogna, mentre lei inizia a ridere sempre più forte.
Mi accuccio ed entro dentro la gabbia, lei subito la richiude e mette un lucchetto per bloccarne l'apertura.
"Ci vediamo domani!"
Mi si gela nuovamente il sangue! Sono solo le nove di mattina e non riesco a capire perché mi voglia tenere rinchiuso qui dentro per un giorno intero.
"Miss Barbara?"
Pronuncio quasi supplicando, ma oltre ad un suo sorriso, non ottengo nulla se non la chiusura dell'armadio, il buio e i suoi passi che si fanno sempre più lontani.

Racconti di Valentina Cornell, 14 agosto 2023


domenica 13 agosto 2023

I NOSTRI VICINI DI CASA

 Ricevo e pubblico - sogno scritto da Lelly

Ero in una camera d'albergo con mia moglie e accanto a noi c'era un'altra coppia di turisti attempati e molto signorili all'apparenza, ma non altrettanto discreti almeno per come è andata la vicenda.

Un pomeriggio in cui il silenzio, appesantito dalla calura esterna, regnava sovrano, mentre si schiacciavano pennichelle all'ombra artificiale di condizionatori a palla, tra i muri della camera d'albergo, si sentiva filtrare un dialogo dal sapore piccante tra moglie e marito che, dall'iniziale sorriso compiaciuto, ha condotto ad una piacevole evoluzione che mai, né io ne la mia Lissy ci saremmo aspettati.

Ecco cosa ricordo del sogno e dei dialoghi:


Moglie: “Che cazzo continui a toccarti l'uccello? L'hai fatto anche ieri in spiaggia e ti vedevano tutti”

Marito: “Perché? Tu non ti tocchi mai la patata?”

Moglie: No, quantomeno non in pubblico e invece tu stai spesso a sistemarti il pisello e …

Marito: che ieri l'abbia fatto me ne sono accorto anche io ma c'era un bell'uomo in spiaggia, quello che ha il balconcino qui di fronte, che ti guardava mentre eri con quel costume nuovo sgambato e ti fissava le il culo e credo che volesse toglierti il sottile filo che entrava nelle nelle tue belle chiappotte perché era visibilmente eccitato e ...sai che io sono sensibile a queste cose.

Moglie: Fai schifo porco...fai schifo tu e quel bavoso di un vecchio...ma perché non ve la fate tra voi anziché eccitarvi per una come me? Voi uomini siete dei maiali...che poi in realtà siete anche delle mezze seghe e potreste riuscire a farne almeno una intera se vi mettete insieme...

Marito: L'idea non mi dispiace per nulla...


Quel vecchio (l'ho visto dopo affacciato al suo balcone) era così affascinante con quel suo essere canuto che gli dava un senso di signorilità, quel corpo attempato ma, tutto sommato, in forma, e quella sua mano che gli scivolava spesso sul pacco perché non riusciva a trattenersi e che cercava di nascondere coprendosi con un asciugamano che usava per far finta di asciugarsi il sudore e poi si è fatto scappare qualche passaggio di lingua e qualche morso sulle labbra che palesavano uno stato di eccitazione da fantasia erotica in corso.


Moglie: Luigi? Luigi? ...ma...mi sei diventato frocio? Che cazzo ti metti a guardare? Il cazzo degli uomini?

Marito: no...no...è che...no, vedi...dicevo così per dire...

...ehm...ehm...stavo scherzando e …

Moglie: mi devo preoccupare? Che cazzo dici?

Marito: no, amore, secondo te mi eccito per i maschi? A me piacciono le donne...la fica, le tette!...(probabilmente avvicinandosi alla moglie) questo culo enorme e burroso...

Moglie: Dai, piantala...ma davvero ti piace? Non è più sodo come un tempo!

Marito: piace a me e...non solo a me!

Moglie: dici sul serio? Davvero quel vecchio mi guardava il culo?

Marito: ti guardava il culo? Non solo il culo ma ti ha fatto la radiografia! Secondo me si è fatto almeno tre o quattro seghe pensando a te tra ieri ed oggi...

Moglie: ma perché ti sta diventando duro mentre parli di quell'uomo?

Marito: no...non è duro per quello...è che...

Moglie: non scappare...mi sono accorta di sta cosa e adesso me la spieghi...

Marito: beh...a te non è mai capitato che ti facesse eccitare qualche donna?

Moglie: ma che cazzo dici? Eccitare...le donne?...a me?...

Marito: ah si?...beh ...a te cosa piace...dai dimmelo...cosa ti piace?

Moglie: a me piace il cazzo!!!...va bene!?...mi piace il cazzo...mi è sempre piaciuto e sempre mi piacerà! Il cazzo vero...non quello del frocio che sei tu che manco ti diventa dura...adesso capisco perché non ti tira più quando stiamo insieme...sei diventato frocio...ah ah ah (prolungata risata di scherno).

Marito: puoi sempre andare a farti fottere dal vecchio...fai in fretta...secondo me se esci sul balcone è già alla finestra che non ti toglie gli occhi di dosso...e le mani so io dove vorrebbe mettertele

Moglie: si?! Si!?...se la metti così...me l'hai detto tu... (esce dalla portafinestra che dà sul balconcino della camera)

Marito: ma dove vai che sei in vestaglia?

Moglie: si...me ne esco in vestaglia ...e manco c'ho le mutandine se per caso non te ne sei accorto!...ma di che cazzo che cazzo puoi accorgerti...sei un frocio ecco perché non te ne accorgi!

Moglie: ma che cazzo fai ora? Perché ti ecciti?

Marito: no...io...non è vero...

Moglie: guarda che si vede dai pantaloncini del costume! ( la moglie dirige lo sguardo verso la direzione in cui è distrattamente rivolto quello del marito e...)

Moglie: ah...ecco...ho capito...è quello il vecchio che ti fa eccitare!

Ma guarda che quello sta guardando me e non te!...ah si...ti piace il vecchio?...ma al vecchio piaccio io...

Marito: ma che fai Luciana?...dai...non fare così...non prendertela!

Moglie: ma io non me la prendo...solo che voglio farti vedere quanto la tua donna può ancora far drizzare i cazzi dei maschi...mentre quello di suo marito diventa duro per gli uomini.

E poi se devo raccogliere le cose per terra devo piegarmi a novanta e...

...ops...dici che il vecchio mi ha guardato sotto la gonna? Oh no...che screanzato!


Il vecchio sembrava eccitarsi, effettivamente, ancora di più e anche io non ho resistito e, mosso dalla curiosità, sono uscito sul balcone celandomi tra tende, siepe divisoria e imposte, cercando di non farmi scoprire...

...la donna era effettivamente piegata a novanta e si vedeva che era senza mutandine e muoveva il culone mentre discuteva col marito...

Ho avvertito subito mia moglie che si è avvicinata a me , insieme, ci siamo goduti questa piacevole discussione.


Moglie: queste cose da raccogliere mi hanno pure messo caldo...non senti caldo?...

mi sa che mi devo togliere anche la vestaglietta...

Marito: no...no dai...non fare la cretina...

Moglie: la cretina?...la cretina? Tu non mi soddisfi perché sei una mezza sega...sei un frocio...non mi dire come devo fare per far diventare duro un cazzo...agli uomini...ai veri maschi virili funziona quando vedono una femmina disponibile come me...


...e così dicendo si è spogliata della vestaglietta rimanendo completamente nuda con quel suo corpo carnoso e rotondetto ma con tutto al posto giusto e, anche se abbondante, piacevole e morbido.

Credo che il vecchio possa essere venuto alla vista della bella signora ma forse no dato che continuava a guardare e una mano era costantemente sul pacco.


Moglie: ti piace come si è messa sta vacca? Dici che i manzi verranno a fottermi? Credi che la tua vacca non possa avere tutti cazzi che vuole? Ti piace come mi tocco?

La donna si accarezzava ovunque e si vedevano le mani che andavano su tutto il corpo e la schiena nuda e le chiappe...ma ad un certo punto, forse anche presa dalle carezze, si è girata mostrando benissimo le tettone abbondanti e la topa...proprio topa...nel senso che era nera come quelle dei film di una volta...bella grossa e nera di peli.


Moglie: vedi? Ecco il vecchio che si fa una sega...si, guardami...sei un porco e io sono una scrofa...guarda la mia fica come si allarga...dai...vieni a ciucciarmi le tette...

Marito: aaahhh...ooohhh....cazzo...cazzo...

Moglie: ma che fai?

Marito: sei bellissima...continua amore mio!


Nel frattempo anche io e mia moglie non siamo rimasti fermi. Alla vista della zoccola che si toccava tutta e di suo marito che sentivamo eccitarsi abbiamo iniziato ad eccitarci mentre ci baciavamo e mettevamo le mani ovunque lei se ne è accorta e ha preso a rivolgere la sua attenzione verso di noi...continuando a toccarsi.


Marito: dove cazzo guardi adesso? C'è qualcun altro?

Moglie: si...vieni un po' a vedere...


E così è apparso anche il marito...con la mano dentro il costume da bagno e...


Io: uuuhhh che bel manzo...fammi vedere come ti tira il cazzo!

Moglie: un altro frocio!? Ma ce ne sono ancora di uomini per le donne in giro?


E così, smettendo di toccarsi, la moglie si è messa a sorridere con la mia e si è creata una situazione di complicità nella quale gli sguardi, le mezze occhiate e i sorrisini hanno fatto da preambolo all'avvicinamento delle due femmine che, tra un sorriso e l'altro...


Moglie: dai vieni...come ti chiami?

Mia moglie: Lissy

Moglie: dai, vieni Lissy...scavalca la ringhiera e vieni che ti offro qualcosa da bere...e scusa il momento ma ...magari facciamo quattro chiacchiere al riguardo davanti ad un bicchiere di the...vado a rivestirmi...

Io: se proprio devi...

Moglie: cosa? Ma allora ti piacciono le donne?

Io: ma io dicevo per mia moglie...

Moglie rivolgendosi alla mia: nooo...sei lesbica? Non ci posso credere!

Lissy arrossendo in volto e lanciandomi un'occhiataccia: beh...io...diciamo che hai un corpo bellissimo e sei stata molto brava a fare questo spettacolino...

...e comunque io sarò quello che sono ma ...mio marito è veramente frocio e gli piace il coso!

E così si è creata una situazione di complicità che ci ha fatto sorridere un po' tutt'e quattro e...


Moglie: dai venite tutti al tavolino che ci beviamo qualcosa di fresco...

...e magari, già che ci siamo, spogliamoci tutti visto che l'unica nuda al momento sono solo io.


Così abbiamo fatto e ...dopo aver bevuto è ripreso il gioco di sguardi e …

...ricordo che mentre guardavamo le nostre mogli che si toccavano, limonavano, si leccavano, si penetravano, noi mariti ci siamo avvinghiati e ci siamo toccati, baciati, leccati e infine ci siamo messi a vicenda le dita nel culo per venire in contemporanea e sborrarci addosso.

Ci si diceva: Bellissimo e da ripet...

...e il sogno si è interrotto! Non era niente vero...che delusione!

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