FEMINIZED STORIE vol.2

FEMINIZED STORIES vol.2

Ed eccolo qui! Il nuovo libro della Vale. - (clicca sulla scritta sopra per leggere l'articolo) - Ancora una raccolta di racconti sulla ...

lunedì 27 giugno 2022

SOGNO BISEX

Ricevo e pubblico il sogno della mia amica Lelly

Parlavo seduto in un bar con un amico di vecchia data e spinto dal desiderio impetuoso che mi attanagliava ormai da giorni, di vivere un'avventura erotica, ho provato a buttare il discorso sull'argomento sesso coinvolgendo nella descrizione anche la compagna del mio interlocutore ma...

Non l'avessi mai fatto! Il mio amico ha cambiato espressione ed umore e, tagliando corto, se ne è andato indispettito.

Io, allora, umiliata e con la coda (o forse era qualcos'altro...ah ah ah) tra le gambe me ne sono tornata a casa pensando che l'unica porcella che avrebbe potuto pensare di fare sesso con un amico e la moglie fossi io che (mi dicevo) sono una pervertita e che non avrei mai dovuto spingermi a fare quelle proposte anche se, in fondo, si trattava solo di fantasia.

La notte stessa, dormendo, il desiderio era talmente elevato che ho pure sognato le scene e quindi posso dire di aver vissuto il momento che fantasticavo (diciamo che mi so accontentare!)


Jules PERAHIM (1914-2008) - Sogno erotico (1972)

Eravamo Andrea, sua moglie Roberta, mia moglie ed io, a cena in una casa di legno, una baita di montagna e, mentre mangiava, Roberta ha cominciato a ridere maliziosamente facendo un po' la cretina e mandando messaggi languidi mentre si divertiva a leccare il cibo, a metterselo in bocca e poi estrarlo mezzo masticato e sbavato con un fare da zoccola navigata che ha voglia di cazzo e non riesce a trattenersi e, senza dirlo, lo fa capire a chiunque.

Mia moglie era imbarazzata ma ci siamo capiti con lo sguardo: a me è salita la voglia e lei che mi conosce mi ha dato il permesso di essere libera.

Io, però, giustamente ho dato campo libero ad Andrea: si è avvicinato e ha provato a baciarla; lei, all'inizio ci è stata ma poi affondando subito le mani sul suo pacco e notandone la morbidezza e la dimensione lo ha spinto via e ha rivolto il suo famelico sguardo verso di me.

Io mi sono timidamente avvicinata ma subito mi son detta "Se faccio la timida respinge anche a me; e quando mi ricapita di potermi scopare la moglie di Andrea?"

Così mi sono data da fare ed ho iniziato a spogliarla strappandole la camicetta, le ho sfilato il reggiseno e le ho leccato le tette baciandogliele e succhiandogliele (che, ancora oggi, avrà ancora i segni dei succhiotti), poi le ho levato le scarpe che indossava senza calze e "Cazzo!" alla vista dei suoi piedi sono stata ipnotizzata e me li sono leccati come se non avessi mai leccato dei piedi (i piedi di Roberta sono strepitosi) anche perché lei pareva gradire e me li sbatteva in faccia e mi schiaffeggiava, si allargava bene le dita per farmi leccare in mezzo e mi stuzzicava il naso con l'alluce che poi me lo infilava in bocca facendomi spompinare prima quello e poi tutte le dita insieme.

Mi sentivo il cazzo di marmo (chissà se, nel sonno, il cazzo era pure duro: mi sembra di ricordare che mi stavo toccando ma, chi lo sa come funziona nei sogni!)

Poi le ho sfilato i pantaloni che le avvolgevano bene le gambe, per cui ha dovuto mettersi sdraiata a gambe larghe e io glieli ho tolti tirandoli mentre spiccavano le sue piante dei piedi così magnifiche.

Tolti i pantaloni la Roby si è subito girata e si è messa quattro zampe come a farmi capire che avrei dovuto concentrarmi sul culo: io gli ho abbassato le mutandine e alla vista del suo mappamondo con quelle belle chiappe e la riga in mezzo, mi sono fiondata con le mani a massaggiarle le guanciotte morbide e col viso a riempirmi dell'odore del suo mondo nascosto. Le ho baciato il buco del culo e ci ho limonato per tanto di quel tempo (che credo abbia ancora oggi dei rimasugli della mia bava).

Infine l'ho presa con forza e l'ho girata di colpo facendola sdraiare supina sul letto: aveva la fica slabbrata e le labbra apparivano disordinate tra loro e non unite perché mentre le leccavo il culo si era toccata e penetrata infatti ricordo che era riuscita anche ad infilarmi le sue dita umide di vagina sbrodolante in bocca.

Di fronte ad una fica pronta in quella maniera che pareva ci potesse passare un tronco, avrei potuto penetrarla subito col mio cazzo e invece ho preferito baciargliela un po' e poi le ho sputato sopra prima di inserire il mio uccello in quella accogliente fica.

Oh cazzo che bello trombare quella femmina: su e giù col mio cazzo che entrando nella fica della Roby faceva il rumore di un piede in una pozzanghera perché la moglie di Andrea era bagnatissima come non avevo mai visto e infatti sentivo che, anche le palle, quando arrivavano contro al suo corpo scivolavano che sembravano sciogliersi.

Nel sogno mi sentivo di sapere che ad Andrea piace che qualcuno gli trombi la moglie: ma appunto, è sempre sua moglie e mi imbarazzavo un po' per la nostra amicizia, per la conoscenza delle nostre voglie, perché gli voglio bene ma comunque, mentre gli scopavo la moglie ho avuto il coraggio di guardare Andrea e l'incontro dei nostri sguardi è stato un concentrato di comprensione, tenerezza, stima, fiducia, contentezza e soddisfazione.

Poi, sto brutto porcellone del mio amico, ha abbassato lo sguardo come ad indicarmi di guardare bene e ho visto che aveva un braccio attorno ai fianchi di mia moglie e con una mano le solleticava l'inizio della riga del sedere che lei aveva in bella vista avendo i pantaloni un po' abbassati e ricordo il rossore evidente di lei, l'abbassarsi del suo sguardo incontrando il mio che forse trasmetteva sbalordimento per poi riprovare a sostenerlo sorridendo con malizia e imbarazzo. Probabilmente il mio sguardo si è trasformato in qualcosa che le ha fatto capire la mia accondiscendenza perché quando Andrea ha provato a toccarle una tetta passando da sotto la camicetta lei ha lasciato fare e ha cercato la sua bocca per limonarlo.

Io a quella vista, ovvero vedendo che mia moglie si stava baciando con un altro uomo e che quell'uomo non era proprio uno qualsiasi ma il mio amico Andrea, non potevo più resistere: e se ci metti che in quel momento mi ero leccata tutta sua moglie e le ero dentro in fica col mio cazzo duro, beh, capirai che non avrei potuto durare di più: sono venuta sborrando dentro e fuori dalla fica di Roberta impiastricciandole tutta la zona inguinale ma anche la pancia.

Mi sono sdraiata accanto a sua moglie esausta e lei, carinamente, mi toccava ancora la punta del pisello divertendosi a far scivolare tra loro il pollice e l'indice della mano aiutandosi con il mio sperma che raccoglieva dalla punta del mio pisello sempre più molle.

Ad un certo punto, ripresami un po', ho cercato di vedere mia moglie che però ho sentito solo dopo mentre stava avendo un orgasmo e ansimava ed emetteva i classici versi di quando viene: Andrea era riuscito a farla venire ma si erano appartati in un'altra stanza.

Allora io mi sono alzata dal letto e sono andata a cercarli perché dovevo vedere sta troia che ha avuto il coraggio di cornificarmi e si è fatta scopare dal mio amico; e infatti l'ho vista tutta scombinata, con i capelli da pazza e il sorriso soddisfatto in viso e la vagina pelosa sporca del tuo sperma.

Stavolta sosteneva il mio sguardo e mi sorrideva compiaciuta, e le ho detto quasi con sprezzo: "Sei una troia!"

Lei ha allargato ancor di più il sorriso annuendo perché si è resa ben conto che le è piaciuto! E sa benissimo che a me piace vederla così!

E mi ha risposto “Anche tu sei una troia!" Ed io non ho potuto che annuire anche perché, buttando lo sguardo ad Andrea sdraiato accanto a lei, tutto nudo e con il pisello umido e moscio, ho avvertito un brivido di piacere che me lo ha confermato!

Poi mi sono svegliata e mi ha colto un sentimento di incertezza: davvero mi piacerebbe? ...e mentre ripensavo a sta cosa, il mio metro di misurazione delle cose che mi eccitano (ovvero il pisello) mi diventava duro nelle mutande...

Forse era solo l'alzabandiera mattutino...ma forse davvero reprimo certi desideri?

Scritto da Lelly, 18 giugno 2022

domenica 12 giugno 2022

Sei la mia femmina

Femminilizzazione forzata intro: ... vediamo se riesci a fare la femmina

Questa volta penso di averla fatta grossa, sono due giorni che non mi parla e mi squadra, dall'alto in basso, come si fa con un essere inferiore, e poi sbuffa; uno sbuffo leggero, quasi impercettibile, che ormai conosco bene: sta solo pensando a quale sarà la mia punizione. Forse ha perso un po' di ispirazione, forse vuole provare qualcosa di nuovo, ma questa attesa non mi sta facendo vivere serenamente ed anche ogni mio minimo gesto verso di lei, viene accolto con disprezzo.

Finisco di sparecchiare e mettere i piatti nella lavastoviglie, quando lei mi dice: "Quando hai finito vieni in camera mia!"
"Si signora!" Dentro di me un respiro di sollievo almeno per la fine di questa attesa che non riuscivo più a sostenere.

Entro in punta di piedi nella camera chiedendo "Permesso?", lei mi guarda di sfuggita, ha indosso solo una vestaglia di seta rosa semiaperta, dove si intravede il suo seno prorompente. Mi indica qualcosa sul letto: noto un completino azzurro, tipo a tubino, un reggiseno di pizzo nero, mutandine, autoreggenti e scarpe col tacco dello stesso colore.

"Devo aiutarti a vestirti?" Chiedo con voce sommessa, quasi per paura di essere ancora sgridato.
Lei si alza, si avvicina verso di me, mi accarezza la guancia e mi da un bacio sulla fronte: "No sciocchina, sono i vestiti che indosserai per il resto della settimana."
"Come indossare?"
"Visto che non sei buona a fare il maschio, voglio vedere se riesci a fare la femmina, almeno mi potresti essere utile. Sennò proprio non so cosa farne di te."

Deglutisco mentre i miei battiti accelerano; sinceramente non pensavo ad un ultimatum del genere e soprattutto al fatto che ha iniziato a parlarmi al femminile: so di che cosa è capace, e il fatto di costringermi ad essere femmina, la vedo come un'ulteriore opera di demolizione del mio essere e della mia autostima.

Avanzo verso il letto, mentre lei continua a guardarmi con disprezzo, mi spoglio completamente e rimango lì ferma davanti a lei quasi a supplicare qualcosa; non un cenno, si china sui vestiti, li prende e li mette dentro un sacco della spazzatura: "Potresti non averne più bisogno!" Deglutisco ed anche se sono nudo davanti a lei, con la sua vestaglia socchiusa che fa intravedere la sua intimità, il mio membro non accenna ad alzarsi. Lei se ne accorge, mi guarda sorridendo e mi sussurra: "Sei già una donna lì sotto!"

Non riesco a dire niente, chino il capo ed inizio a prendere le autoreggenti e ad infilarmele: più di una volta le ho infilate alla mia padrona, e quindi ho affinato una certa tecnica; però la sensazione è strana, il nylon che sale sulle mie gambe, le stringe e le avvolge, sento un qualcosa dentro, una specie di eccitazione, che aumenta quando fisso i laccetti del reggiseno. Poi è la volta delle mutande: le alzo fino alla vita, facendo fatica a contenerci dentro il pacco, allora arriva lei, mi infila la mano dentro il pube, lo sposta all'indietro e poi le tira su, facendo entrare la parte posteriore in mezzo alle natiche.

Ed arriva il momento del tubino azzurro, anche questo più di una volta indossato dalla mia miss; lo infilo, fino ad arrivare all'altezza del reggiseno e questa volta è lei che me lo sistema e chiude la cerniera tirando i lembi dello stesso; è molto stretto e la sensazione è quella di un qualcosa che ti tiene stretta, legata, impedendoti qualsiasi movimento repentino, ma costringendoti a lenti movimenti sinuosi, che fanno eccitare chi ti guarda.

Mi spinge verso la sedia, mi fa sedere e mi infila le scarpe ai piedi, tacco 12: "Non sai che fatica che ho fatto a trovarle, anche se sono una misura e mezzo in meno dovrebbero andarti bene". Fissa i laccetti, le sento strette, guardo e vedo i miei piedi in quei sandaletti neri, con le sole prime tre dita che sbucano sul davanti; sono intenta a fissarle che quasi non mi accorgo che lei ha aperto sulle sue ginocchia la borsa del trucco, tirato fuori i pennelli ed aperto l'ombretto azzurro: "Oggi un trucco semplice, poi da domani impari a truccarti da sola, ok?"
"Ok Miss", non mi esce altro, mentre lei mi applica l'ombretto, la matita, il mascara e poi il rossetto.



Infine è la volta di una parrucca nera liscia, coi capelli che mi cadono sulle spalle. "Non ti faccio guardare allo specchio perché non sei un granché". E poi prendendomi le mani mi dice: "Su andiamo, domani però voglio anche lo smalto sulle mani d'accordo?"
"Ok, tutto per renderti felice!"

Mi accompagna verso la sala, io barcollo un po' sui quei trampoli e guardo per terra, quando vedo un paio di scarpe maschili, ed alzando lo sguardo due gambe un corpo e un viso che si lancia in un bacio appassionato infilando la lingua nella bocca di mia moglie.
Io rimango bloccata, mentre i due, dopo qualche minuto si staccano, mi guardano e cominciano a sorridere. "Vedi cosa vuol dire essere un vero uomo?" Dice mia moglie in tono di scherno, "Se vuoi ti insegno mia cara" dice l'uomo rivolgendosi a me.

Io non riesco a pronunciare niente a parte qualche verso: mi sembra tutto talmente irreale, strano ed inverosimile, non riesco a reagire anche quando il signore si avvicina verso di me e inizia a toccarmi, ad accarezzarmi, a baciarmi sul collo, e ad alzarmi il vestito fino a lasciare scoperti i miei glutei.

"Ma come sei bella mia cara" e dicendolo inizia a massaggiarli, abbassandomi le mutandine ed infilandomi prima uno e poi due dita nel mio buco.
Avvicina la sua bocca al mio orecchio e mi sussurra "Ti stai eccitando vero?"

Io sono in preda ad una confusione assoluta e riesco a rispondere solo con un mugugno di piacere. Le sue dita escono e poi rientrano, sento una sostanza fredda che mi viene spalmata sulle pareti: "Non voglio farti male per la prima volta".

"Prima volta di cosa?" Dico imbarazzata mentre qualche secondo dopo sento il suo membro che si fa spazio dietro di me, lentamente, ma in maniera regolare, con i miei mugugni di sofferenza che si trasformano in suoni di piacere quando inizia a sfilarlo e reinfilarlo ripetutamente, aumentando il ritmo.

Mentre dalla mia bocca iniziano ad uscire suoni di piacere sempre più intensi, mia moglie, che mi sta riprendendo col cellulare mi dice: "Brava Sonia, vedi che una cosa sei capace di farla?"
"Ma cosa stai fa...."

Un colpo secco e le parole che si strozzano facendomi emettere un urlo di dolore, lui dolcemente inizia a prendere il mio membro in mano ed inizia a masturbarmi, mentre aumenta ancora di più la forza e il ritmo dei colpi.

Non resisto a lungo, meno di un minuto e vengo lanciando un urlo di piacere, ma a questo punto, l'uomo aumenta ancora di più il ritmo, masturbandomi ad un ritmo maggiore. Le mie urla ormai sono incontrollate, una vampata di calore, di eccitazione mai provata prima, mentre mia moglie esclama: "Ora proverai a godere come una donna!"

Il ritmo aumenta ancora di più ed in preda ad un'eccitazione crescente ed incontrollata, inizio a tremare e il mio sedere inizia a rilassarsi, quasi a voler prendere qualcosa di più grosso e più lungo. L'uomo continua, masturbandomi ed entrandomi da dietro ad un ritmo frenetico, mentre io non riesco più a resistere ed emetto gemiti ogni volta che mi penetra. Vengo nuovamente, questa volta però è una sensazione stranissima, una sensazione di piacere prolungata che continua ed quasi senza volerlo inizio a muovermi ritmicamente verso di lui, quando mi penetra, come a volerlo più a fondo, come se quell'eccitazione iniziasse a non bastarmi.

Ora è lui che sta emettendo gemiti di piacere, sento che sa per venire, tre, quattro colpi secchi che mi lasciano quasi senza fiato, e poi una spinta forte come se volesse sfondarmi e quella strana sensazione di sentire qualcosa che si espande dentro di me.

Si ferma di colpo, inizia ad accarezzarmi e baciarmi sulle spalle e poi sul collo, mentre sento il suo membro, ora si, pulsare dentro di me. Sono tutta sudata, il suo odore si mischia al mio e mi inebria, rimango con la bocca aperta, ansimante, con il piacere che va via via scemando ed il dolore al fondo schiena che pian piano va aumentando.

Sento che lo sfila, vorrei dirgli di non farlo, di rimanere ancora dentro di me, avvicina la sue labbra alle mie, un bacio, intenso, con le nostre lingue che si cercano, e poi si stacca, si avvicina a mia moglie stesa sul letto, le apre la vestaglia ed inizia a leccarle i capezzoli.

Faccio per alzarmi, per unirmi al loro piacere, ma mia moglie mi ferma mettendomi il piede sul petto:
"Stai li e guarda come si scopa per davvero".

Rimango a fissarli per una ventina di minuti, a godere, a gemere, a pensare a quanto appena accaduto. So che pensa di punirmi con questa cosa, ma non sa quanto mi sta facendo crescere l'eccitazione e non può immaginare quanto sia ancor di più innamorata di lei.

Storie di femminilizzazione forzata di Valentina Rossi Cornell, 12 giugno 2022