FEMINIZED STORIE vol.2

FEMINIZED STORIES vol.2

Ed eccolo qui! Il nuovo libro della Vale. - (clicca sulla scritta sopra per leggere l'articolo) - Ancora una raccolta di racconti sulla ...

sabato 22 gennaio 2022

CINEMA

Femminilizzazione forzata intro: e se la nostra vita fosse solo un film?

Sono seduto in mezzo alla sala, postazione E8, finalmente è uscito il film che aspettavo da tanto tempo, "Kill B", il seguito dei due fortunatissimi film di Kill Bill di un po' di anni fa (ne sono passati venti), diciamo che il regista se l'è presa con molta calma. Di fianco a me un seggiolino vuoto, come da norme anticovid, ed ovviamente l'obbligo di utilizzare la mascherina FFP2. Io ho quella diciamo compatibile: la KN95; all'ingresso non hanno fatto troppi problemi e ora sto aspettando che finisca la pubblicità per godermi a pieno il film.

Qualche attimo prima si avvicina un signore, mi tocca la spalla e mi dice: - Dovrebbe mettere questa, la sua non è a norma.
Me la pone, io tolgo la mia mettendola in tasca e metto quella fornitami; sento qualcosa di strano, quasi una sensazione di cerchio alla testa, la vista mi si annebbia, allungo la mano verso quel signore, ma anche se mi sembra vicino non riesco a raggiungerlo, la testa si fa pesante, tutto gira in torno a me e poi il buio si impadronisce di tutto.


Mi risveglio con uno strano sapore in bocca, sono ancora seduto sulla poltrona del cinema, ma tutto è illuminato a giorno e i seggiolini accanto a me sono spariti. Ci metto un attimo a capire che sono in mezzo ad una stanza, seduto sul mio seggiolino, anzi legato mani e piedi ai braccioli e alle gambe della stessa; faccio per divincolarmi ma vuoi la poca forza, vuoi le cinghie molto strette, non riesco a fare il ben che minimo movimento.

Ci sono due ragazze davanti a me: faccio per parlare ma mi accorgo che la mia bocca è bloccata da qualcosa inserito all'interno.

Le luci che mi accecavano si spostano e inquadrano il palco: ci sono una quarantina di persone sul centinaio di posti disponibili della sala del cinema, tutti che mi guardano e sorridono; abbasso lo sguardo e capisco il perché: sulla mia pancia, con un rossetto, c'è la scritta "sissy slut". La mia faccia diventa rossa di vergogna, il mio respiro si fa affannoso, mentre la bionda, prendendo in mano un microfono annuncia: - Inizia ora la lezione di femminilizzazione di questo ragazzo, che per comodità chiameremo Stella.

La brunetta avanza verso di me, mi toglie il bavaglio e mi appoggia il rossetto sulle labbra.

- Questo è il primo atto della trasformazione di Stella: guardandosi allo specchio, vedrà il suo viso ancora troppo maschile, truccato solo sulle labbra e sugli occhi.

Sento il suo tocco morbido che mi dipinge i contorni delle labbra, poi con un pennellino mi applica dell'ombretto sulle palpebre, poi un tocco di mascara.

- Vedete, Stella è ancora un uomo con un po' di trucco addosso. - Nel dirlo, mi passa la sua mano da una spalla all'altra, - E' ancora da plasmare, da far entrare nel suo ruolo di donna. - E la sua mano ora scende, arrivando sul capezzolo che comincia a stuzzicare; - Perché vedete, il problema maggiore è il passare da provare eccitazione per una donna, al provarla per un uomo. - E qui la sua mano inizia a massaggiare il mio membro che si alza a bandiera, - Però è solo una cosa mentale, che può essere cambiata in meno di un minuto! - E nel dirlo, un ragazzo, sbucato dal nulla, prende in mano il mio membro, e comincia a muoverlo su e giù.

- Vedete come si eccita con il maschio?

E sentendo le sue parole, io inizio ad emettere dei mugugni di piacere; - Piacere che aumenta sempre di più e cerca dell'altro. - Ed infatti le mie mani cercano di liberarsi per prendere il suo membro che si appoggia sul ginocchio, a pochi centimetri dalla mia mano legata.

- Piacere che può rivelarsi in altre forme.

E presa dall'eccitazione non mi accorgo che un altro ragazzo si è avvicinato al mio viso con il suo membro.

- Stella è consapevole, non può tirarsi indietro, lo vuole, lo vuole tutto dentro! - E in men che non si dica apro la bocca e la avvicino al suo membro, che prima mi sfiora le labbra e  poi entra riempendomi tutto il palato.

La mia eccitazione sale e ad un ritmo incontrollato inizio a leccare il suo membro, quasi fino a spremerlo, mentre spingo il bacino per far aumentare l'erezione del mio membro.

Ma proprio in quel momento tutte e due si ritraggono ed io con la mia bocca cerco di avvicinarmi al membro che è così vicino, ma non abbastanza da toccarlo.

La bionda prende con la sua mano il mio mento ed affossa indice e pollice nelle guance: -Vedete come è eccitata? Come freme dalla voglia di prenderlo? - E scuote due o tre volte la mia testa aspettando una mia risposta che tarda a venire.

- Stella, sta a te! - ed io con un flebile alito di voce sussurro: - Si! Lo voglio!
- Puoi ripeterlo più forte? Così che tutti sentano?
- SI, LO VOGLIO!

La brunetta inizia a slegarmi mani e piedi, massaggiandomi le caviglie e i polsi una volta che me li ha  liberati, poi mi aiuta ad alzarmi; al mio posto, sulla poltrona, si siede il ragazzo di prima, nudo, che si adagia aprendo le gambe, mentre la brunetta si sbottona il camice, lo toglie e rimane nuda al mio fianco.

Io sono confuso... la guardo, nelle sue forme delicate e rotonde, quasi invidio la sua bellezza, ma sono attirato dalla sedia e quasi senza accorgermi, mi inginocchio davanti a lui e avvicino le mie labbra al suo membro: un bacio, poi un altro, sento il rossetto che si appiccica per qualche secondo per poi staccarsi e questa cosa mi eccita da morire, la mia lingua si avvicina, lo tocca, lo avviluppa e quando ormai estasiata spalanco la bocca per sentirmelo dentro, qualcuno mi tira i capelli con forza, facendomi emettere un grido e costringendomi ad arretrare e ad alzarmi.

La brunetta, prima così tanto gentile, ora ride di gusto e mi spinge verso la sua amica bionda che, con in mano il microfono, ride anche lei ed a stento riesce a parlare.

- Scusate ma sto cercando di essere seria, ma è difficile da spiegare... Lucia, vieni tu ad aiutarmi?

Al solo suono di quel nome scandito, un brivido freddo mi scende giù fino alla schiena: vedo la sua silhouette avvicinarsi fino a mettersi davanti a me, in un completo attillato di pelle viola, con il suo seno che a stento sta dentro al corsetto, stretto all’inverosimile. Mi guarda, con un sorriso malizioso, poi cammina intorno a me disegnando un cerchio e ritornando a fianco della bionda.

- Allora cosa ne pensi?
- Guarda Stefy, mi po' mi ha sorpreso! Ma neanche più di tanto in effetti; è timida, ma basta trovare i suoi punti deboli e non riesci più a fermarla!

Io la guardo con le labbra tremanti: Lucia, la mia amica d’infanzia, sempre così espansiva, sempre pronta a provocarmi ed io che non ho mai avuto il coraggio di dichiararmi a lei, che soffrivo in silenzio mentre parlava dei suoi ragazzi, mentre mi considerava un amico, un fratello maggiore, ma mai qualcosa di più.

- Vieni via con me ora?

La sua voce, così soave, dolce, che mi inebria, che mi rende inerme, che mi fa dire sono un “SI”, sussurrato dalle mie labbra mentre il suo dito le sfiora, le alza e poi avanza toccando la lingua e proseguendo verso il palato. Io lo stringo dolcemente ed assaporo il suo dito che arretra e si toglie, per poi avvicinare le sue labbra alle mie, qualche centimetro di distanza, il suo respiro, le sue parole alle quali non posso che assecondare: - Vuoi essere la mia schiava Stella?

Non rispondo, basta un cenno con lo sguardo, rimango fermo davanti a lei, mentre imprigiona il mio membro in una gabbietta di metallo, mentre mi infila un plugin nel fondoschiena e mentre mi fa calzare delle scarpe vertiginose, tacco 21, che mi costringono praticamente a stare in punta di piedi. Per suggellare il tutto, un collare alto con le borchie, stretto che quasi mi impedisce i movimenti, ed una medaglietta, che mi fa dondolare davanti agli occhi, con su scritto “Proprietà di Lucia”, che mi attacca con un moschettone alla gabbietta.

- Allora sei pronta Stella?
Io sono confusa, balbetto qualcosa: - Ehm, io, ecco...
- Shhh, non ti preoccupare, questa sera farai sono pompini, ci sono una decina di ragazzi di la che ti stanno aspettando.
- No, non puoi farmi questo!
- Stella, meno di dieci minuti fa potevi scegliere una donna nuda al tuo fianco, ed invece sei andata a prendere quel ragazzotto seduto sulla poltrona.
- Ma non stavo capendo più niente!
- Non piagnucolare, e cammina!

Agganciando una corda al collare, mi trascina verso una porta, aumentando il passo e facendomi barcollare su quei trampoli; poi un lungo corridoio ed infine un’altra porta: - Su da brava entra, e voi non strapazzatela troppo!

Mi giro verso di lei, ma è già uscita e chiude la porta lasciandomi sola in quella stanza, anzi, proprio sola non direi, sola con una decina ragazzi nudi che si avvicinano ed iniziano a toccarmi. Io inizio a piagnucolare mentre loro mi costringono ad allargare le gambe ed abbassare il tronco portando la mia testa all’altezza del primo membro.

- Stella, facci vedere quanto sei brava, che poi arriva la sorpresa!

Chiudo gli occhi, mentre il primo membro mi entra in bocca fino ad arrivarmi in gola, con il ragazzo che continua ad avanzare ed arretrare, tenendomi per i capelli e impedendomi quasi di respirare. Non so quanti ragazzi abbiano fatto lo stesso, ho solo provato sensazioni contrastanti, umiliazione, piacere ed un senso di impotenza.

Alla fine mi hanno fatta inginocchiare, con la bocca aperta a guardare il soffitto e con i palmi delle mani attaccati al mento a mo' di cucchiaio. - Tieniti pronta che arriva il regalo!

Uno dopo l’altro, gli schizzi mi colpiscono il viso, mi entrano in bocca, sulla mani, sento i rivoli di sperma scorrere sul mio corpo; uno ad uno si defilano e venuto anche l’ultimo, rimango li, con le mani colme e la bocca aperta. Qualche attimo e le mani quasi incontrollate si alzano e riversano il contenuto nella mia bocca, che assapora con gusto quel nettare caldo.

- Brava la mia Stella! - Mi volto e vedo Lucia, con in mano il cellulare che sta riprendendo tutto, - Pensa se questo filmato finisse in mani sbagliate?

Io la guardo con un misto di terrore e implorazione mentre lei, agitando il telefonino e sorridendo, mi guarda ed esclama: - E domani vuoi essere penetrata e riempita da dietro vero?
- Si padrona Lucia!
- Impari alla svelta, mi darai tante soddisfazioni questa settimana!

Ora la guardo col terrore negli occhi, mentre lei si avvicina, mi accarezza il viso con i suoi guanti in lattice, asportando un po’ di sperma con l’indice e inserendomi il dito in bocca.
- Mi implorerai, mi implorerai di poter fare pompini e prenderli nel tuo buchino.
Un altro brivido freddo mi scende lungo la schiena, mentre il suo dito scorre via ed i suoi occhi gelidi non abbandonano il mio sguardo.

Storie di femminilizzazione forzata, 21 gennaio 2022